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NOLEGGIO LUNGO TERMINE
Volvo
La fondazione risale al 1927 come sussidiaria della fabbrica produttrice di cuscinetti a sfera SKF; per le automobili viene rispolverato il marchio Volvo (il termine deriva dal latino “volvere”, cioé scorrere) che in origine doveva essere utilizzato per una serie di cuscinetti da esportare nel mercato statunitense. Il simbolo Volvo riprende l'antico simbolo chimico dell'acciaio, scelto per richiamare la resistenza dell'acciaio di ottima qualità utilizzato in Svezia per la produzione di auto. La linea diagonale ha una valenza pratica: viene adottata poco dopo per fissare il simbolo al radiatore.
La produzione è improntata alla robustezza e alla resistenza alle condizioni climatiche avverse del Nord Europa: tra Volvo più rappresentative, vanno ricordate la OV4 (la prima Volvo), la PV444/544 (le prime a scocca portante, prodotte dal 1947 al 1965, con la famigliare Duett che resiste fino al 1969), la berlina P120 e la coupé P1800 (costruita anche nella versione ES, che oggi definiremmo shooting brake); tra i modelli più particolari, anche la 66, la prima utilitaria derivata dalla Daf 66 dopo l'acquisizione del comparto automobili del marchio olandese. Viene sostituita dalla Serie 300, che rimane a listino per 15 anni. Da ricordare anche la 480, coupé con portellone e gruppi ottici anteriori a scomparsa, costruita dal 1986 al 1995: la sua erede, anni dopo, sarà la C30.
Con buona probabilità, la Volvo più rappresentativa di sempre è la 240, costruita in quasi tre milioni di esemplari dal 1974 al 1993. La 245 è la station wagon (la terza cifra rappresenta il numero delle porte: 2, 4 o 5), in particolare, riscuote un successo clamoroso, facendo diventare “di moda” una tipologia di auto considerata “da lavoro”. Viene talmente richiesta sul mercato dell'usato da convincere la Volvo a introdurre una versione dagli allestimenti spartani (Polar) o ricchi (Super Polar) che regala gli ultimi successi commerciali alla 240. Nel 1999 la Volvo è stata acquistata dalla Ford, e dal 2010 è di proprietà della cinese Geely.
S60
V40
V60
La Volvo V40 risale al 2012 (ed è destinata a uscire di produzione entro la fine del 2019), ma rimane un modello elegante e personale. Si tratta di una berlina compatta che offre adeguata abitabilità per quattro adulti (ma in cinque è quasi impossibile starci); la capacità del bagagliaio è un po’ sotto la media delle rivali di dimensioni simili. Il cofano basso e pronunciato, contrapposto all’alta coda, dà un piacevole dinamismo alla linea, mentre lo stile degli interni è semplice e rigoroso; notevole - fatto salvo qualche dettaglio - il livello dei materiali e delle finiture. Maneggevole e sicura, la Volvo V40 offre elevato piacere di guida anche fra le curve, ma senza sacrificare il comfort. I motori sono tutti 4 cilindri 2.0 turbo (1.5 turbo per le versioni automatiche) a iniezione diretta, appartenenti alla stessa famiglia e di progettazione recente. A benzina, sono declinati nelle varianti da 122 e 152 CV, a gasolio da 120 e 150 CV. Progettata con grande attenzione per la sicurezza, la Volvo V40 è il primo modello Volvo di serie a utilizzare un airbag esterno (posto alla base del parabrezza) destinato a proteggere i pedoni in caso d’investimento, e può essere arricchita con sofisticati dispositivi di assistenza alla guida quali il sistema “antitamponamento” che individua gli ostacoli e frena automaticamente al di sotto dei 50 km/h, il cruise control con radar di distanza o il supporto di riconoscimento dei segnali stradali e di mantenimento della corsia di marcia.
Questa filante berlina è la prima Volvo prodotta negli Stati Uniti, nonché la prima vettura della casa a non offrire (da molti decenni) versioni a gasolio. Si può avere la S60 solo con un 2 litri sovralimentato a benzina (con turbo o turbo più compressore volumetrico) abbinato al vellutato cambio automatico a otto marce e alla trazione anteriore o integrale. Le linee quasi da coupé limitano l’accesso al divano ma, una volta saliti a bordo, solo chi supera i 190 cm di altezza tocca il soffitto con la testa. Molto sicura, offre di serie la frenata automatica d’emergenza (che riconosce anche pedoni, ciclisti e grandi animali), il controllo della stanchezza del guidatore, l’assistenza all’evitamento degli ostacoli e altro ancora. Non manca il sistema Pilot Assist, che fa lavorare in armonia il cruise control adattativo e il mantenimento di corsia: l’auto procede da sola nelle strade a una corsia (il guidatore deve comunque tenere le mani sul volante e rimane responsabile del veicolo). Di qualità le finiture, mentre lo stile minimalista è originale e non scimmiotta quello delle tedesche. Intuitivo il cruscotto digitale, che ha una grafica di facile lettura e porta in primo piano da sé le informazioni che servono sul momento. Grandi e facili da trovare i tasti, come quelli sul volante: uno solo basta per gestire il Pilot Assist. Per l’audio e il “clima”, però, molte funzioni si trovano nello schermo sensibile al tocco: ci si distrae alla guida per usarlo. Ampio il baule, che dispone anche dell’apertura automatica (basta passare il piede davanti al sensore che si trova sotto il paraurti).
RIspetto al modello che sostituisce, è più lunga di 13 cm e ha un baule più ampio, che rivaleggia con quello delle Audi A4 Avant, BMW Serie 3 Touring e Mercedes Classe C SW: 529/1441 litri. Delude solo il doppiofondo: mal rifinito e di forma irregolare. La meccanica è quella della più grande V90 (sospensioni ad aria escluse, non previste sulla Volvo V60): motori a quattro cilindri di 2 litri, trazione anteriore o integrale e raffinate sospensioni (a quadrilatero deformabile davanti e multilink dietro) e cambio manuale a sei marce o automatico a otto. L'arioso abitacolo (dalle finiture curate), le comode poltrone e il valido molleggio assicurano spostamenti in pieno relax. Come da tradizione Volvo, la sicurezza è di alto livello e molti dispositivi sono offerti di serie.
V90
XC40
S90
La Volvo XC40 è la suv più piccola fra quelle della casa svedese. Le forme compatte mostrano un'alternanza ben riuscita di linee tese (caratteristico il taglio del finestrino posteriore) e zone smussate; l'insieme è compatto, proporzionato e personale. Gli interni sono semplici e moderni, con cruscotto digitale configurabile e display di 9" a centro plancia per comandare l'impianto multimediale e il "clima" (cosa che a volte complica la ricerca del comando). Lo spazio è abbondante, e anche cinque adulti possono trovare posto senza grossi problemi; molto comodi i sedili e curate le finiture (ma il ruvido feltro che riveste i pannelli delle porte non piace a tutti). Capiente anche il bagagliaio, profondo e con un ampio vano sotto quello principale; alta da terra, però, la soglia di carico. Su strada, la XC40 convince per il valido equilibrio raggiunto tra guidabilità e comfort; tutte le versioni, comunque, puntano più sulla comodità e sulla facilità di guida che sulla sportività. Molto curata, in particolare, l'insonorizzazione: si viaggia sempre con poco rumore, sia con le diesel sia con le versioni a benzina. Tutti i motori sono pronti e progressivi, e praticamente non trasmettono vibrazioni all'interno. La Volvo XC40 è una suv discretamente attrezzata per il fuori strada: la luce a terra (21,1 cm) è notevole, e la trazione integrale delle versioni AWD (una frizione a gestione elettronica trasferisce la potenza alle ruote posteriori quando necessario) funziona correttamente; non mancano una modalità di guida chiamata Offroad, che varia la risposta dell'acceleratore rendendo più facile la gestione della potenza, e il regolatore automatico della velocità in discesa. Infine, sono molte le dotazioni che aiutano la sicurezza: già di serie, tutte le XC40 hanno la frenata automatica d'emergenza a ogni velocità, valida anche nel caso si rischi di investire un pedone o un ciclista, nonché l'avviso anti-colpo di sonno e la ripetizione dei segnali stradali nel cruscotto.
La Volvo S90 è la più grande fra le berline della casa svedese; sviluppata sulla stessa piattaforma delle suv XC90 e XC60, è filante e sobria. Offre un’abitabilità eccellente e una dotazione di sicurezza di prim’ordine, fra cui il sistema Pilot Assist che corregge autonomamente le traiettorie, mantenendo l'auto entro la corsia di marcia. Il sistema City Safety riconosce ostacoli piccoli e grandi a ogni velocità, di giorno e anche di notte, avvertendo il guidatore e arrivando a fermare completamente la vettura in modo automatico. Impeccabili gli interni, sia per quanto riguarda la scelta dei materiali, sia per il livello di cura costruttiva e assemblaggi. I motori, tutti a quattro cilindri due litri, permettono prestazioni adeguate, grazie alla sovralimentazione e al peso vettura relativamente contenuto. Con alimentazione a benzina, il 2.0 fornisce 190 CV sulla T4, 250 CV sulla T5, mentre nella T6 eroga ben 310 CV grazie alla doppia sovralimentazione (turbo più compressore volumetrico). La stessa unità è utilizzata dalla ibrida plug-in T8: in combinazione con un motore elettrico da 88 CV collegato alle ruote posteriori, la potenza totale del sistema raggiunge i 392 cavalli. Le turbodiesel sono declinate in tre livelli di potenza: D3 con 150 CV, D4 con 190 CV e D5 biturbo con 235. Le D4 si possono avere anche con la trazione integrale, che è standard sulle D5, T6 e T8.
La versione wagon della S90, con la quale condivide la base tecnica (la stessa della XC90) e parte del frontale, continua la tradizione delle prestigiose station wagon svedesi che hanno conosciuto un notevole successo commerciale negli anni 80 e 90. Lunga quasi cinque metri, la Volvo V90 ha una linea slanciata con "spalle" robuste che percorrono l'intera fiancata, dai fari anteriori fino a quelli dietro, che incorniciano il lunotto insieme allo spoiler che "chiude" il tetto. L’abitacolo, dallo stile rigoroso, è realizzato con materiali di prima qualità e rifinito con estrema cura. Abbondante lo spazio per i passeggeri e per i bagagli.
XC60
XC90
V40 Cross Country
Questa suv di lusso sfrutta la meccanica della più grande XC90, della quale eredita gran parte dei pregi: finiture molto curate, un abitacolo luminoso e con forme minimaliste, un elevato comfort di marcia e tanti sistemi di sicurezza. Anche la meno costosa delle XC60 ha infatti di serie sia la chiamata che la frenata automatica d'emergenza. Optional il Pilot Assist, che (fino a 130 km/h) combina il cruise control adattativo al sistema di mantenimento attivo di corsia: l'auto segue le corsie autostradali tenendo la giusta distanza dagli altri veicoli, senza intervento da parte del guidatore (che, però, per questioni normative deve tenere le mani sul volante e rimane responsabile). Elevata l'abitabilità, mentre il baule non è così generoso in relazione alle dimensioni esterne: molte suv, anche più piccole, fanno meglio.
Più slanciata del vecchio modello (che ha rimpiazzato dopo 12 anni), la Volvo XC90 è una suv imponente. Lo stile può essere più elegante o più sportivo a seconda degli allestimenti, differenziati anche da piccoli dettagli estetici (soprattutto nel frontale) e dai cerchi (maggiorati a 20” nel caso della Inscription e della R-Design, con l’opzione di avere quelli di 21” e di 22”). Lussuoso l’abitacolo, ricco di soluzioni all’ultimo grido come il cruscotto costituito da un pannello digitale o l’ampio schermo tattile nella plancia dal quale si controllano anche i servizi di bordo; a richiesta, c’è pure l’head-up display. Proporzionati alle dimensioni esterne sia l’abitabilità, sia la capacità del bagagliaio (di 705 litri qualora non siano presenti i due sedili in terza fila, che portano a sette i posti totali). È molto valido anche il comfort, soprattutto con le sospensioni pneumatiche (optional), che migliorano pure la guidabilità. I motori, tutti 2.0 a quattro cilindri, a fronte della cubatura relativamente bassa hanno prestazioni elevate: grazie alla doppia sovralimentazione (turbo più compressore volumetrico) quello a benzina della T6 eroga ben 310 CV. La stessa unità è utilizzata dalla ibrida plug-in T8 Twin Engine, in combinazione con un motore elettrico da 80 CV collegato alle ruote posteriori e in grado di muovere autonomamente la Volvo XC90 per circa 40 km (sfruttando l’energia delle batterie al litio ricaricabili anche da una normale presa elettrica). Ci sono poi le biturbodiesel B5 equipaggiate con una sistema "mild hybrid": un motore elettrico supplementare aggiunge 14 CV ai 235 forniti dal propulsore a gasolio, migliorando le riprese e aiutando a contenere i consumi. La batteria, a 48 volt, si ricarica tramite un sistema di recupero dell'energia in decelerazione e frenata.
Provvista di barre sul tetto, di vistose protezioni in plastica sotto i paraurti e le porte e rialzata di 1 cm rispetto alla V40 dalla quale deriva, la variante Volvo V40 Cross Country è una compatta a cinque porte studiata per affrontare con disinvoltura anche gli sterrati, anche se non è disponibile con quattro ruote motrici. Sotto il cofano della versione a benzina (T3) c'è un 1.5 turbo da 152 CV, mentre il motore a gasolio è un 2.0, che sviluppa 120 CV nella D2 e 150 nella D3. L’abitacolo è quello delle versioni "normali" della V40: semplice, elegante e realizzato con cura, ma anche poco generoso nella zona posteriore, dove non abbonda nemmeno lo spazio in altezza. Già l’allestimento “base” Business Plus della Volvo V40 Cross Country offre una buona dotazione, che, fra l’altro, include l’airbag per le ginocchia del guidatore e quello esterno dedicato ai pedoni (in caso di malaugurato investimento, fuoriesce dalla base del cofano coprendo parabrezza e relativi montanti).
V60 Cross Country
V90 Cross Country
Come succede per molte altre Volvo, anche l'elegante wagon V60 viene proposta nella versione Cross Country: si distingue per l'assetto rialzato (di ben 6,5 centimetri), la trazione integrale e le protezioni in plastica nera che contornano la fascia inferiore della carrozzeria. E in più c'è anche il sistema che mantiene automaticamente la velocità impostata nelle discese ripide con fondo scivoloso. A livello estetico queste variazioni donano un'aria da "tuttofare", ma senza far perdere quella sofisticazione che caratterizza tutte le Volvo V60; ampi e ben rifiniti gli interni. Il comportamento stradale rimane piacevole e prevedibile, con un comfort notevole; unico motore previsto è il 2.0 turbodiesel da 190 cavalli, abbinato al "vellutato" cambio automatico. Le prestazioni e i consumi peggiorano solo lievemente rispetto all'equivalente versione non Cross Country, che è un po' più leggera e aerodinamica. La sicurezza è di alto livello e molti aiuti elettronici alla guida sono offerti di serie.
Rialzata di 7 centimetri rispetto alla V90 dalla quale deriva (e della quale ricalca la lunghezza, di poco inferiore ai 5 metri), la Volvo V90 Cross Country è adatta a chi desidera una comoda e spaziosa vettura da famiglia con cui affrontare agevolmente anche percorsi accidentati, magari con neve o fango. Senza apparire “esagerata” come una suv, questa svedese è caratterizzata da protezioni in plastica nera (ma a richiesta la si può avere nel colore della carrozzeria) sugli archi passaruota, nei sottoporta e alla base dei paraurti. Offre un’abitabilità eccellente e una dotazione di sicurezza di prim’ordine. Molto ben realizzati gli interni, sia nella cura costruttiva sia nella scelta dei materiali. I motori, tutti a quattro cilindri due litri turbo e abbinati alla trazione integrale, sono declinati in quattro livelli di potenza: a benzina con 250 CV (T5) e 310 CV (T6), a gasolio con 190 CV (D4) e 235 CV (D5).
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