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NOLEGGIO LUNGO TERMINE

Nissan

Casa automobilistica Nissan, una storia che viene dal lontano Oriente, conosciuta in tutto il mondo per i suoi fuoristrada di successo, per la city car Nissan Micra, oltre che per il favoloso Cross over Nissan Qashqai.

La Nissan oggi vanta il titolo di essere la seconda casa nipponica dopo la Toyota. Essa è da sempre sinonimo di eccellenza e di successo ingegneristico: innovazione, stile, design e affidabilità da sempre contraddistinguono questo noto brand automobilistico giapponese, oggi facente parte del gruppo Renault.
Nissan Motor Co., Ltd. è nata come società autonoma nel lontano 1934 quando il Nippon Sangyo acquisisce la proprietà della Jidosha-Seido Ltd., società con sede a Yokohama.
Il primo veicolo commercializzato sul mercato con il brand Datsun entra definitivamente in produzione nel 1935 che, per lo scoppio del Secondo conflitto bellico, si arresta immediatamente nel 1941 dopo aver prodotto circa 20.000 auto.
Nel Secondo Dopoguerra la produzione delle auto a marchio Datsun riprende nel 1947, tra le mille difficoltà economiche e in uno scenario economico completamente cambiato, a seguito della crisi bellica. Ma il Paese del Sol Levante vuole “ripartire” e riconvertire i propri apparati industriali in “fabbriche” e, dopo sei anni dalla fine del Secondo Conflitto Bellico, entra in produzione negli stabilimenti della Datsun un fuoristrada simile a quello utilizzato dai soldati durante la guerra: il Nissan Patrol, un vero successo.
Il Nissan Patrol è stato concepito come veicolo militare, per le forze armate giapponesi: di qui, ben si comprende che il nome Patrol se tradotto significa appunto “pattuglia”.
Il motore della Nissan Patrol era un 6 cilindri di 3600 cm³, con trazione posteriore e con anteriore inseribile: se inizialmente la versione del fuoristrada era stato concepito per uso bellico (sebbene la guerra fosse finita!), successivamente dalla versione concepita per scopi militari si è passati a quella per uso civile. Un sei cilindri da 85 CV, il fuoristrada giapponese si è subito dimostrato essere performante e superiore all’americana Jeep Willys.
Alla fine degli anni Cinquanta, la Nissan si conferma essere un brand leader sul panorama mondiale: la Datsun 210 vince il “Mobilgas Round Australia Trial”. Questo successo fa sì che la Nissan cominci a puntare gli occhi su altri mercati, tra cui gli USA. E’ proprio negli anni Sessanta che Nissan si stabilisce in California con la sede Nissan Motor Corporation USA (NMC).
Nel 1962 la Nissan punta gli occhi anche sul mercato europeo, mentre sul mercato domestico del Sol Levante il brand nipponico si fonde con il gruppo Prince Motor, producendo e commercializzando i modelli Skyline e Gloria.
Sul finire degli anni Sessanta, dopo il lancio della sportiva Datsun 240Z, il brand Datsun viene sempre più “abbandonato” in luogo di Nissan, il noto brand che tutti conosciamo.
Anni Novanta all’insegna del lancio della famosa city car di successo Nissan Micra che nel 1993 è stata eletta auto dell’anno. Segue il lancio successivo del Terrano II.
Negli stessi anni novanta Nissan viene colpita da un’ondata di crisi e difficoltà finanziaria e nel 1999 l’azienda francese Renault la acquisisce ponendo come CEO del gruppo il manager brasiliano Carlos Ghosn.
Con il manager brasiliano, Nissan riparte e la produzione automobilistica inizia a spaziare dalle vetture di città a quelle sportive, dai fuoristrada ai SUV.
Negli ultimi anni, Nissan sperimenta nuove tecnologie di auto elettriche e dall’aprile 2017 Carlos Ghosn lascia il suo ruolo di CEO per ricoprire la carica invece di Presidente

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Leaf

Micra

NV200

L'utilitaria giapponese, dalle linee scolpite e grintose e proposta solo nella versione a cinque porte, è proposta con moderni e vivaci motori turbo a tre cilindri a benzina. Si tratta degli stessi propulsori utilizzati nella Renault Clio (le due case fanno parte della stessa alleanza industriale). Anche gli interni della Nissan Micra sono personali e vivaci, con plancia bicolore arricchibile di inserti sgargianti in materiale tecnico o, per la Tekna, in pelle. Buona l'abitabilità, nella media la capacità di carico e la qualità delle rifiniture. La dotazione include per tutte il "clima" e la frenata automatica di emergenza. Per gli allestimenti più ricchi si possono avere, di serie o a richiesta, sistemi come i sensori per l'angolo cieco dei retrovisori, il dispositivo contro le uscite accidentali di corsia, le telecamere che riprendono tutto intorno all'auto e quella che inquadra i cartelli stradali per riproporre i limiti nel cruscotto. Lo stesso "occhio elettronico" viene usato anche dal sistema che passa automaticamente dagli abbaglianti agli anabbaglianti quando si incrociano altri veicoli. 

La Nissan NV200 è una “multispazio” derivata dall'omonimo furgone. La linea è molto squadrata, ma in fatto di capienza e praticità è difficile da battere: con i sette posti in uso (i due in terza fila, che possono essere ripiegati e fissati lateralmente, sono optional) si può contare su 900 litri di bagagliaio e, se si viaggia in due, la capacità di carico può crescere sino a quasi tre metri cubi (sempre misurati dal pavimento al soffitto). Seppur più accattivanti di quelli del modello d’origine, gli interni non appaiono granché ricercati; inoltre, i finestrini posteriori scorrevoli si pagano a parte. Su strada la Nissan NV200 ha un comportamento affidabile e una discreta maneggevolezza. La propulsione è elettrica, con un motore da 109 CV (complessivamente silenzioso, anche se il sibilo dell'elettronica può infastidire). “Clima” automatico, radio (con cd/mp3, prese Aux/Usb e vivavoce Bluetooth), cerchi in lega e telecamera posteriore sono di serie per tutti gli allestimenti.

La Nissan Leaf è un'elettrica con cinque porte, cinque comodi posti e un bagagliaio piuttosto spazioso (anche se l'accesso non è dei più agevoli). L'autonomia è notevole per un'auto di questo tipo: realisticamente, con un pieno della batteria si percorrono 200-250 km fuori città e 350-400 km nel traffico, e la ricarica può essere effettuata anche dalle (rare) centraline "veloci" ad alta potenza: in questo caso basta circa un'ora. Con la centralina che Enel (partner di Nissan) installa nel box a chi acquista una Leaf, servono invece due ore per incamerare energia sufficiente a coprire 100 km. Equipaggiata con molti aiuti elettronici alla guida (inclusi il cruise control adattativo, che regola automaticamente la velocità in base al traffico, e il sistema di mantenimento in corsia) la Leaf è anche molto gradevole da condurre: stabile, maneggevole, con un'elevata tenuta di strada. E con un notevole sprint, ottenibile senza che il motore trifase (da 150 CV) e l'elettronica emettano il minimo rumore. L'abitacolo è moderno e gradevole, senza essere futuribile; non delle migliori la qualità delle plastiche, e la posizione di guida risente della posizione delle batterie sotto il sedile, che rimane un po' troppo alto rispetto al volante. 

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370 Z

GT-R

370 Z Roadster

La Nissan 370Z Coupé ha i suoi anni (è nata nel 2009, ed è stata aggiornata nel 2017) ma rimane appetibile: fra le coupé con oltre 300 cavalli, è quella col prezzo più abbordabile. Basta un’occhiata ai nostri listini per verificare che costa come una buona berlina a gasolio di media cilindrata. Ha una linea aggressiva e muscolosa, una carrozzeria bassa e larga e il padiglione molto inclinato verso la coda. L’abitacolo, a due posti secchi, ha una piacevole impronta sportiva (confermata anche dal cruscotto con tre strumenti supplementari decentrati sulla sommità della consolle), oltre a sedili ospitali, regolabili elettricamente, ben sagomati, che trattengono come si deve il corpo in curva. La Nissan 370Z Coupé gode di una tenuta di strada di ottimo livello, ed è equipaggiata con un motore all’altezza della situazione, un 3.7 V6. La trazione è sulle ruote posteriori e prevede il differenziale autobloccante per trasmettere meglio a terra la potenza in curva; il cambio a 6 marce ha innesti piuttosto duri, ma in opzione si può avere anche un automatico-sequenziale a sette marce. Il comfort è da sportiva vera: il rumore non manca, e le sospensioni sono rigide.

La Nissan GT-R è una supercar atipica: offre prestazioni anche superiori a quelle delle più blasonate rivali europee pur costando meno della metà. Si tratta di una sportiva pura ma con inclinazioni da granturismo: l’abitacolo è “2+2” (per cui, se necessario, può trasportare due persone - possibilmente piccole - nei posti dietro) e vanta pure una bagagliaio di buona capienza. Ha dimensioni importanti (è lunga quasi 4,7 metri e larga 1,9), linee decise e quasi corsaiole, grandi passaruota, un aggressivo spoiler anteriore, un vistoso alettone sulla coda e contenuti tecnologici di altissimo livello. Il motore - l’unico disponibile per la Nissan GT-R - è un 3.8 V6 a iniezione diretta con due turbocompressori, che è stato leggermente potenziato nel 2016 (contemporaneamente ad affinamenti estetici e non, volti ad aumentarne il già marcatissino aspetto corsaiolo), fino ad erogare la bellezza di 570 CV a 6800 giri e la formidabile coppia di 637 Nm da 3200 a 5800 giri, che diventano 600 CV e 652 Nm nella versione di punta Nismno. La vettura dispone, inoltre, di una sofisticata trazione integrale intelligente con differenziale posteriore autobloccante, di sospensioni attive a controllo elettronico e di cambio robotizzato a sei marce a doppia frizione. 

Riprende la linea muscolosa e dichiaratamente sportiva della coupé 370Z, ma il parabrezza è più basso e, logicamente, cambia il tetto, che è in tela con lunotto in cristallo. Per passare dalla configurazione chiusa a quella aperta (e viceversa) nella Nissan Roadster 370Z basta premere un interruttore nella consolle centrale (oppure un pulsante nelle portiere) e attendere 20 secondi. Quando si guida “en plein air”, il tettuccio resta nascosto dal “tonneau cover” posteriore, col caratteristico profilo a doppia gobba; per ridurre le turbolenze nell’abitacolo c’è un frangivento in vetro fra i due poggiatesta. Analogo a quello della coupé anche lo schema tecnico della spider, che prevede il motore anteriore V6 di 3,7 litri, con 328 CV, e la trazione posteriore. Completa la dotazione di serie della Nissan Roadster 370Z. L’allestimento Lev 2 (l’unico disponibile) è ricco e offre, fra l’altro, i fari bixeno e i sedili rivestiti in pelle che integrano un dispositivo di riscaldamento e raffreddamento (per la marcia in inverno e in estate) e dispongono di ampie regolazioni elettriche.

 

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Qashqai

Juke

X-Trail

Basata sulla piattaforma dell'alleanza Renault-Nissan usata anche per la Clio e la Captur, la Nissan Juke è una crossover compatta a trazione anteriore che punta a distinguersi con uno stile fuori dal comune. Più lunga di 7,5 cm rispetto al vecchio modello, ha linee tese ed elaborate, ricche di nervature, e il tetto che degrada verso la parte posteriore. Nel frontale spiccano i grandi fari tondi a metà altezza (con una grafica che ricorda un'elica) e le luci diurne orizzontali; la mascherina è contornata da uno spesso e vistoso profilo “a V”. Dietro, il lunotto è molto inclinato e i fanali sono orizzontali. Come prima, le maniglie delle porte posteriori sono celate nel telaietto dei piccoli finestrini: non sono molto comode, ma l'accessibilità e lo spazio sono ora di buon livello. Il divano è morbido anche al centro, pur se la larghezza non eccezionale limita un po' il comfort se si vuole viaggiare in cinque. Il bagagliaio, di 422 litri, dispone del fondo posizionabile su due livelli e di un'altezza notevole; scomodo, però, l'accesso. L'abitacolo è poco luminoso ma ben rifinito e ricco di portaoggetti; moderna la plancia, con cinque bocchette tonde del "clima", un alto tunnel a separare i due sedili e un cruscotto classico e ben leggibile. A partire dall’allestimento Acenta, l'impianto multimediale ha uno schermo di 8”. Su strada, si apprezza il piccolo 1.0 turbo a tre cilindri: vibra poco, non esagera con il rumore e offre una spinta progressiva e abbastanza corposa; un po' gommosi, ma comunque facili, gli innesti del cambio manuale, mentre quello robotizzato a doppia frizione è valido nella guida tranquilla (è fluido) e se la cava anche in quella sportiva. L'auto offre una buona aderenza in curva e un'ottima stabilità, mentre il comfort sullo sconnesso dipende dalle misure delle gomme: con quelle di 19", sulle buche si "balla". 

Totalmente rinnovata nel 2014 e "rinfrescata" nel 2017, la Nissan X-Trail deriva dalla Qashqai ma ha una più spiccata caratterizzazione off-road (complice la luce a terra di 21 cm invece di 19), e dimensioni più generose (464 cm di lunghezza) che hanno consentito di ricavare un abitacolo davvero ampio. E infatti, la si può avere anche in versione a sette posti. Degli interni si apprezzano pure il buon livello di finitura e le numerose soluzioni pratiche, come il divano scorrevole (di ben 26 cm) suddiviso in tre parti o la presenza di portabicchiere (nel tunnel) climatizzati. Due i motori disponibili, e tutti turbo: il diesel 1.7 dCi da 150 CV e il 1.3 TCe a benzina con 159 cavalli. Il cambio può essere manuale (dalla manovrabilità soddisfacente), a variazione continua di rapporto Xtrnic (per la diesel: comodo, ma poco adatto alla guida brillante) oppure robotizzato a doppia frizione DCT a 7 rapporti (per la 1.3 TCe). La trazione è solo sulle ruote davanti o integrale, con tre modalità di funzionamento: in 2WD la coppia motrice va solo alle ruote anteriori, in Auto passa anche a quelle posteriori quando c'è rischio di pattinamento, grazie a un giunto elettromagnetico, mentre in Lock la spinta si ripartisce in modo costante e uniforme su tutte le ruote (50% davanti e 50% dietro), regalando un miglior comportamento sui fondi molto viscidi, come fango, neve e ghiaccio (oltre i 40 km/h questa modalità si disattiva). Fra le curve lo sterzo è abbastanza preciso, e il rollio – grazie alle sospensioni ben tarate – tutt’altro che eccessivo, ma nello "stretto" l'auto è poco maneggevole. 

L'aggiornamento di giugno 2017 ha migliorato alcuni aspetti di questa crossover dalle linee grintose. Il frontale è più imponente e dominato dal motivo a "V" che dalla mascherina si prolunga nel paraurti. Più consistenti le novità nell'abitacolo, dove spiccano i sedili con una diversa profilatura per incrementare il comfort. Peccato che, con l’occasione, non si sia stato aggiunto almeno un portaoggetti refrigerato. Per il resto l'abitacolo si conferma accogliente e rifinito con apprezzabile cura. Soddisfacenti anche i 430 litri di capienza del baule con il divano in uso. Altre novità riguardano la guida: rispetto alla precedente Nissan Qashqai, il modello rinnovato è più confortevole (i fruscii aerodinamici risultano meno avvertibili e l’assorbimento delle sconnessioni è più efficace) e lo sterzo (con un nuovo volante meglio impugnabile) ha acquistato precisione. Meno riuscito l’affinamento per l'assetto: l'auto ha un comportamento sano, ma nelle curve affrontate con brio resta un po' impacciata. Confermati i precedenti motori, tutti turbo: si tratta di un'unità a benzina (1.3 con 140 CV o 159 CV) e due a gasolio (1.5 con 115 CV e 1.7 da 150).

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Navara

Pick-up dall'aspetto imponente, "ingentilito" da un frontale non troppo massiccio con fari “a boomerang” (a led). I parafanghi sono molto pronunciati e la fiancata è "movimentata" da una nervatura che collega il frontale alla porta anteriore. La versione a doppia cabina (Double Cab) ha quattro porte, cinque posti e un cassone lungo 1,58 metri; c’è anche il modello King Cab, a cabina singola e a quattro posti, con il cassone lungo 1,79 metri. Accedendo all’abitacolo, se ne apprezza lo spazio a disposizione del guidatore e del passeggero anteriore; chi siede dietro può contare su pochi centimetri per le gambe, e il divano ha lo schienale troppo verticale. La plancia è realizzata interamente con plastiche dure, ma ha un aspetto moderno. Il comportamento stradale risente di peso e dimensioni, mentre il motore è molto brillante (e silenzioso). Complice l’altezza minima da terra di 22 centimetri e le marce ridotte, la Nissan Navara può avventurarsi anche sui percorsi impegnativi: è sufficiente ruotare una manopola nella parte inferiore della consolle centrale per inserire la trazione integrale.

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