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NOLEGGIO LUNGO TERMINE
Subaru
Le origini dell'attuale Subaru risalgono alla Nakajiama Aircraft, fondata nel 1917 a Gunma, 70 km a nord di Tokyo, da Chikuhei Nakajima come Aircraft Research Laboratory. Nel 1945 l’azienda viene chiusa per ripartire sotto un nuovo nome: Fuji Sangyo. Forte delle esperienze maturate nelle costruzioni aeronautiche, l’azienda inizia a fabbricare scooter e scocche di autobus, per poi passare alla produzione di automobili con il nome di Subaru. Il marchio delle sei stelle si rifà all'ammasso stellare delle Pleiadi (che pure prevede sette stelle), posto nella costellazione del Toro, e ricorda le cinque aziende che si sono riunite per formarla.
La prima Subaru mai costruita è 1500 (nel 1954), che è anche la prima automobile giapponese con scocca portante. Per motivi finanziari la produzione non riesce a decollare, ma l'auto si rivela di grande valore per il successivo sviluppo dei modelli Subaru 360 e Subaru 1000. Quest'ultima, presentata nel 1966, porta al debutto il motore a cilindri contrapposti che ancora oggi caratterizza la produzione della Subaru. Nel 1972 arriva la Leone Station Wagon con trazione integrale: una delle prime auto di serie ad adottarla senza essere una fuoristrada. Il primato è ufficialmente detenuto dalla Jensen Interceptor FF, prodotta però in una manciata di esemplari. La meccanica della Leone riprende quella della 1000 con l’aggiunta di sistema privo di differenziale o giunto centrale che consente di inserire la trazione posteriore con un innesto meccanico, azionato manualmente tramite una leva. Molte sono le Subaru degne di menzione nelle varie epoche: la piccola Justy, la berlina 1800, le piccole Rex e Vivio, la prima suv B9 Tribeca contraddistinta da un design quanto mai particolare.
La trazione integrale permanente, ripartita tra gli assali da un differenziale centrale, arriva con la XT Coupé del 1987; il blocco del ripartitore centrale mediante un giunto viscoso è prerogativa della prima Legacy del 1989. La trazione integrale viene sublimata nel Mondiale Rally, con la Impreza più volte vittoriosa nel Mondiale, tanto nel Gruppo A quanto, successivamente, nel Gruppo N più affine alla produzione di serie. La gamma attuale spazia dalla monovolume Trezia alle berline Impreza (la WRX STi è la variante ad alte prestazioni) e Legacy, dalla Forester alla Brz, sportiva con trazione posteriore per gli amanti di questa soluzione tecnica.
XV
Impreza
Levorg
La Subaru Impreza è un modello particolare: a un prezzo non esagerato, abbina forme classiche e poco vistose, da berlina, a una trazione 4x4 molto efficace sulla neve e sui fondi difficili. Ha sospensioni che limitano gli ondeggiamenti, ma che assorbono in maniera efficace le buche; preciso e abbastanza diretto lo sterzo. Il 1.6, unico motore disponibile, non è certo sportivo, ma non pare sottodimensionato per la vettura. L’abbinamento con il cambio automatico a variazione continua di rapporto è piuttosto convincente: il motore non rimane troppo su di giri, contenendo così l' “effetto scooter”, non raro in questo tipo di trasmissione. L'abitacolo appare un po' carente di personalità, ma, diversamente da quello della precedente Subaru Impreza, utilizza plastiche morbide per la plancia e materiali di qualità. Da rivedere la strumentazione: si divide fra il cruscotto, lo schermo di 4,2” sopra la consolle e quello di 8” del sistema multimediale. Inoltre, il volante è affollato di comandi (sono 15, tra pulsanti e levette); poco intuitivi pure i tasti nel soffitto per attivare la frenata automatica d’emergenza e il dispositivo che avverte dell’uscita dalla corsia di marcia. Complici le dimensioni abbondanti della carrozzeria (per una media a cinque porte), lo spazio a bordo è più che buono anche dietro, ma non al centro. Disturba il divano rialzato (che porta le persone più alte di 180 cm a toccare il soffitto con la testa) e il tunnel ingombrante.
La Subaru Levorg è una wagon 2 litri a benzina da 150 CV, con la trazione integrale permanente e il cambio automatico (a variazione continua di rapporto). La guida è piacevole (lo sterzo è preciso, e non si notano ondeggiamenti) e lo sgradevole "effetto scooter" del cambio CVT (completo di modalità manuale) è mitigato. Il comfort è di buon livello, mentre l'abitacolo è grande e luminoso, ma non molto ricercato nelle finiture. Altro appunto: la strumentazione suddivisa in tre zone (cruscotto, schermo sopra la plancia e display nella consolle) e il volante affollato di tasti possono disorientare. Per il resto la posizione di guida (alta per una wagon) non presta il fianco a critiche, come anche la visibilità (sempre buona). Il bagagliaio della Subaru Levorg è facilmente accessibile e abbastanza ampio: sono 522 i litri di capienza a divano su (1446 rinunciando ai posti dietro).
Disponibile a benzina (con il 1.6 da 114 CV) e ibrida (il 2.0 da 150 CV si abbina a un motore elettrico), è la versione crossover della Impreza: più alta da terra (ben 22 cm) e con ampie protezioni in plastica, va ancora meglio sui fondi difficili. Lunga 2 cm più della precedente XV, non sembra molto diversa nella linea. Certo, i fari più appuntiti, la mascherina prominente e i paraurti elaborati e massicci, danno maggiore forza all’insieme e rendono più accattivante la linea; tuttavia, l'aspetto rimane quello di una crossover compatta e sportiva. È stata completamente rinnovata, invece, la piattaforma (condivisa con la Impreza), irrigidita del 70%. All'interno, lo stile resta quello tradizionale della serie precedente, ma ora si apprezza la migliore qualità delle finiture e dei materiali. Meriterebbero una disposizione più razionale, invece, alcuni dei comandi, sparsi tra la plancia, la consolle, le porte, il volante e il soffitto. Buona la dotazione di sicurezza, che comprende sette airbag, il Pre-collision Braking System (la frenata automatica d'emergenza) e il Lane Sway Warning (che avverte il guidatore per il cambio involontario di corsia). Migliora di pochissimo la capacità del baule (passa da 380/1270 litri a 385/1310), che resta discreta per il tipo di auto. A livello dinamico, la macchina conferma i pregi del vecchio modello (buona agilità e guida abbastanza precisa), ma migliora nel terreno che più le è congeniale: il fuoristrada. La Subaru XV è in grado di muoversi con disinvoltura sul fango e sulla neve, grazie alla valida trazione integrale, che si avvale del sistema X-Mode per gestire la risposta del motore, dei freni e della trazione su fondi scivolosi. Il cambio è l'automatico CVT Lineartronic, a variazione continua di rapporto.
Outback
BRZ
Forester
La Subaru BRZ è una coupé sportiva di impostazione classica, nata dal progetto che ha dato vita anche alla Toyota GT86 (entrambe sono costruite dalla Subaru). Piuttosto compatta (supera di poco i 420 cm di lunghezza), nonché bassa e filante, è mossa da un 2.0 boxer a quattro cilindri montato anteriormente, che trasmette i suoi 200 CV (erogati a 7000 giri) alle ruote posteriori attraverso un rapido cambio manuale a sei marce. Favorita pure dalla notevole leggerezza (la scheda tecnica parla di 1239 kg), è l’ideale per divertirsi fra le curve e anche in pista: ha uno sterzo preciso, freni potenti, sospensioni "solide" e il differenziale autobloccante meccanico che migliora la trazione in uscita di curva; a differenza delle rivali turbocompresse, però, pecca nel tiro ai medi regimi e per dare il meglio dev’essere tenuta “su di giri”. A vigilare sulla sicurezza c’è una raffinata elettronica “graduabile”: chi guida può gestire (e regolare nella soglia d’intervento) separatamente il controllo di trazione e quello di stabilità, in modo da variare il grado di libertà della vettura a seconda del contesto e delle proprie capacità di guida. Sono d’impronta spiccatamente sportiva anche gli interni: si viaggia su sedili bassi e avvolgenti, rivestiti in tessuto e ravvivati da cuciture a contrasto che richiamano quelle del volante (in pelle) e del divanetto posteriore. Quest’ultimo è scomodo per due adulti (l’omologazione è 2+2), ma una coppia di bimbi ha sufficiente spazio anche per le gambe; inoltre, lo schienale reclinabile permette di aumentare la capacità di carico quando i 243 litri del baule non bastano.
La quinta generazione della suv 4x4 giapponese è tutta nuova: lunga 463 cm (3 in più), mantiene l’aspetto "solido" della versione precedente ma appare più personale, specie nella parte posteriore, dove dominano le linee nette, col lunotto squadrato e i fanali a forma di “C”. L’abitacolo, di impostazione classica, offre notevole spazio agli occupanti, con parecchio agio in altezza; curate le finiture (le plastiche sono morbide e montate con attenzione). La strumentazione è completa e gradevole nella grafica (anche se è divisa tra il cruscotto e due display, nella plancia e nella consolle, cosa che può distrarre se vengono consultati mentre si guida). La posizione di guida rialzata dà un piacevole senso di sicurezza e i sedili sono comodi. Disponibile solo con la trazione integrale e il cambio automatico Lineartronic a variazione continua, l’auto è realizzata sulla base del pianale SGP (Subaru Global Platform, già utilizzato per le più piccole Impreza e XV) ed è mossa da un sistema mild hybrid (ibrido leggero). Il nome e-Boxer deriva infatti dall’accoppiata fra un piccolo motore elettrico con 16,7 cavalli e il quattro cilindri 2.0 a iniezione diretta di benzina, con architettura boxer, a cilindri contrapposti, come tutti i propulsori della casa. La batteria del sistema ibrido è sotto il fondo del bagagliaio, al posto della ruota di scorta. Sicura sull’asfalto, la Subaru Forester se la cava bene pure nel fuori strada, grazie all’efficienza della trazione 4x4 e alla distanza da terra di ben 22 cm. Fluido il cambio CVT, che, però, nelle accelerate decise fa “girare alto” (e rumorosamente) il motore. Tanti i dispositivi elettronici di aiuto alla guida, tra i quali il cruise control adattativo e la frenata automatica d’emergenza.
Rinnovata da cima a fondo nel 2015 e aggiornata nel 2018, la Subaru Outback ripropone la collaudata formula delle precedenti quattro generazioni: è una station wagon 4x4 adatta anche all’impiego fuori dall’asfalto. Nell’ampio e funzionale abitacolo quattro adulti viaggiano comodi (il quinto un po’ meno), e il bagagliaio (ampliabile fino a 1848 litri) è adeguato ai 482 cm di lunghezza della vettura. Gli interni, anche se ben realizzati, non sono sfarzosi: alle linee semplici di plancia e consolle si accompagnano varie parti in plastica rigida. Complice la trazione integrale permanente, la Outback vanta una tenuta di strada sicura anche sul bagnato. Non è, però, una sportiva perché le sospensioni sono tarate in funzione del comfort e, affrontando con grinta le curve, il rollio si fa sentire. D’altronde, si presta più alla guida tranquilla che a quella brillante anche il cambio CVT (ossia automatico a variazione continua di rapporto) che lavora insieme al 2.5 a benzina da 175 CV, quattro cilindri boxer. Curati gli aspetti relativi alla sicurezza: per tutta la gamma della Subaru Outback sono di serie, fra l’altro, l’airbag per le ginocchia del guidatore, la frenata d’emergenza automatica, l’avviso di involontario abbandono della propria corsia di marcia e il cruise control adattativo.
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