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NOLEGGIO LUNGO TERMINE
Skoda
Le origini si perdono nella notte dei tempi: nel 1869 Emil Skoda acquista la fabbrica metallurgica per la quale lavora da dieci anni che, sotto la sua guida, diventa tra le più grandi dell'epoca. Nel 1923 nasce la sezione auto delle Industrie Skoda, con lo scopo di riconvertire buona parte della produzione bellica realizzata per l'Impero Austr-Ungarico al mercato civile: l'accordo con la Hispano-Suiza prevede che nella Repubblica cecoslovacca vengano carrozzati i telai provenienti dalla Spagna, ma – pur con l'acquisto del marchio Laurin & Klement nel 1925 – i risultati non sono quelli sperati: le auto, pensate per una clientela facoltosa, sono troppo costose e la concorrenza della Tatra è pressante.
La svolta avviene nel 1930, con la decisione di costruire vetture più popolari: la 432 del 1932 prefigura alcuni concetti poi ripresi dalla Volkswagen Maggiolino, e la 420 – ribattezzata poi Popular – di fine 1933 ottiene il tanto sospirato successo, spingendo al contempo le vendite dei superstiti modelli di fascia alta, la Favorit e la Superb. Dalla Popular, ben presto deriva una famiglia di vetture con differenti versioni e allestimenti. La Seconda Guerra Mondiale impone la conversione bellica della fabbrica di Mlada Boleslav; il colpo di Stato del febbraio 1948, con il quale la Cecoslovacchia entra nella sfera d'influenza dell'Unione Sovietica, porta alla nazionalizzazione della Skoda e, giocoforza, a riproporre fino a metà anni Sessanta la Popular ricarrozzata alla bisogna.
La Skoda 1000 MB e la sostituta 105/120 rispolverano l'impostazione meccanica “tutto dietro”: sono tra le più avanzate auto d'oltrecortina, ma soffrono contro le concorrenti occidentali. Gli anni Ottanta e la relativa apertura della Cecoslovacchia a capitali stranieri portano a realizzare la Favorit nel 1988, la prima Skoda a motore e trazione anteriore. Negli anni Novanta il Gruppo Volkswagen instaura una collaborazione sempre più stretta con la Skoda, che diviene di proprietà tedesca nel 2000: il primo modello “tutto VW” è la Octavia del 1996. Come accade con la Seat, le Skoda di oggi nascono su pianali del Gruppo, dalla Citigo alla Fabia fino alla Superb, la Skoda più lussuosa, che adotta la meccanica della Passat, passando per la multispazio Roomster o la piccola suv Yeti.
Fabia
Citigo
Fabia Wagon
Lunga solo 360 cm, la Skoda Citigo è una citycar elettrica molto a suo agio nel traffico, e condivide la gran parte della struttura e dei particolari con la Volkswagen up! e con la Seat Mii (le tre case fanno parte dello stesso gruppo). L'auto è piuttosto accogliente anche dietro: i quattro posti omologati sono utilizzabili con un certo agio anche da persone adulte. L'interno è rifinito con semplicità e ha tanti portaoggetti, ma fa a meno delle maniglie d'appiglio nel soffitto e dei vetri posteriori discendenti (si aprono a compasso). Quanto al baule, per la categoria è capiente e ha il fondo regolabile su due altezze. La Skoda Citigo c'è solo elettrica, mossa da un'unità da 83 CV alimentata da una batteria agli ioni di litio: promette 260 km di autonomia con una ricarica. L'auto è scattante e, grazie anche alla leggerezza dello sterzo, alla notevole compattezza e alle forme squadrate della carrozzeria, consente di girare nel traffico con poco stress. La Citigo si difende con onore anche fuori città: è maneggevole e tiene bene la strada, sebbene, esagerando con l’andatura, accusi un certo rollio; nessun problema di stabilità, comunque.
La nuova generazione della Skoda Fabia Wagon, una delle pochissime famigliari derivate da un'utilitaria, riprende lo stile equilibrato, personale e non privo di un certo dinamismo della berlina dalla quale deriva, ma è più lunga di oltre una spanna (per un totale di 426 cm). Se ne giova la capacità del bagagliaio, notevole in relazione alle dimensioni della vettura: con i cinque posti in uso si hanno a disposizione 530 litri, che crescono a 1395 reclinando lo schienale del divano; utile il piano di carico che può essere rialzato di 10 cm, così da ricavare un doppiofondo. Per l’ampio e luminoso abitacolo, che può comodamente ospitare quattro adulti, è disponibile il display a colori (di 5” oppure di 6,5” in base al pacchetto di accessori scelto), anche con Bluetooth e tecnologie Apple CarPlay e Android Auto per accedere alle app di uno smartphone connesso via cavo Usb. Agile e piuttosto piacevole da guidare, la Skoda Fabia Wagon è offerta con motore 1.0 turbo a benzina da 95 cavalli, brillante e poco assetato. Non mancano i più utili aiuti elettronici alla guida.
La Skoda Fabia (presentata nel 2014 e aggiornata a metà del 2018) sfoggia una linea "tutto spigoli", che ha una certa personalità. Decise anche le linee degli interni, non particolarmente ricercati nei materiali, ma molto ben realizzati: montaggi e lavorazioni sono particolarmente precisi. La praticità non manca, grazie anche ai numerosi portaoggetti, e l’abitabilità è buona (dietro, comunque, si sta comodi soltanto in due). Considerati i quattro metri di lunghezza della carrozzeria, è difficile pretendere di più in fatto di capacità di carico: il bagagliaio misura 330 litri con tutti i posti in uso e 1150 a schienale reclinato. La plancia (anche bicolore) ospita un display (di 5” o 6,5” a seconda delle versioni) che può supportare i sistemi Apple CarPlay e Android Auto, per il “dialogo” via cavo Usb con le funzioni di uno smartphone. La Skoda Fabia viene proposta con un tre cilindri a benzina nelle varianti da 60 CV e (grazie all'aggiunta del turbo e dell'iniezione diretta) in quella da 95 CV. Le versioni meno potenti garantiscono prestazioni appena accettabili, mentre le TSI turbo garantiscono un notevole brio, nonostante i lunghi rapporti del cambio; bassi i consumi e buono il comfort (a patto di non scegliere l'assetto sportivo, decisamente rigido). La guida è abbastanza valida, con un po' di rollio in curva ma un'aderenza apprezzabile. Numerosi gli aiuti elettronici.
Octavia
Scala
Octavia Wagon
La capacità record per il baule (fino a 467 litri a divano in uso) fra le berline di medie dimensioni è l'aspetto più intessante di questa pratica cinque porte, che ha rimpiazzato la Rapid Spaceback. Di spazio ce n'è tanto anche nell'abitacolo, che nella sua sobrietà è ben rifinito. Peccato solo per il tunnel nel pavimento, che ruba spazio alle gambe di chi siede al centro del divano. Parlando della carrozzeria della Skoda Scala, ha un look gradevole senza voler dare troppo nell'occhio. Nella guida, l'auto ha il comportamento genuino degli altri modelli del gruppo Volkswagen basati sulla piattaforma MQB A0 (per esempio, la Polo), l'agilità non manca mentre i motori sono poco rumorosi e piuttosto brillanti. I prezzi non sono esagerati e, anche per le versioni meno costose, includono una dotazione di serie completa e con molti aiuti alla guida come: l’avviso anti-colpo di sonno, il cruise control adattativo, la frenata automatica d’emergenza e il mantenimento in corsia.
Aggiornata nel frontale, con nuovi fari sdoppiati (anche full led), questa famigliare fino alle portiere anteriori riprende le linee della berlina dalla quale deriva (anch’essa lunga 467 cm), ma vanta una capacità di carico ancora superiore: la coda della Skoda Octavia Wagon, resa filante dal tetto inclinato e dal lunotto spiovente, nasconde un vano di ben 610 (misurati al tendalino e con i cinque posti in uso). Piuttosto austero, ma realizzato con materiali di qualità e ben rifinito, l’abitacolo è pratico (non mancano i portaoggetti) e accogliente: quattro adulti stanno comodi. Piacevolmente agile su strada – merito delle sospensioni solide, ma non tanto da ridurre il comfort – è correttamente insonorizzata e si presta ai lunghi viaggi. Alla base della gamma dei motori a benzina, c’è un" piccolo" ma brioso 1.0 turbocompresso con 116 CV. La gamma comprende poi un 1.5 TS da 150 CV (o 131 con doppia alimentazione benzina/metano) e un 2.0 TSI, appannaggio esclusivo della sportiva RS. Fra i diesel, ci sono due 1.6 TDI da 116 CV e un 2.0 TDI da 150 o 184 CV. Quest'ultimo è disponibile solo con la trazione integrale e sotto il cofano delle versioni pù specialistiche, la RS e la Scout, caratterizzata da un moderato allestimento fuoristradistico, denominata Scout.
L'aggiornamento al frontale (con i fari sdoppiati e gli elementi centrali ben raccordati alla mascherina) e alla parte posteriore (con l’assetto allargato, che ha portato le gomme a filo dei passaruota) ha dato alla Skoda Octavia un aspetto più moderno e grintoso. La vettura, comunque, non tradisce l’impostazione improntata alla praticità, grazie al portellone che fa accedere a un baule eccezionalmente capace (590 litri). Non appariscente ma funzionale e ottimamente realizzato l’abitacolo, peraltro ricco di portaoggetti; lo spazio a disposizione è parecchio, sebbene sul divano si stia molto più comodi ai lati che al centro. All'interno le novità riguardano la grafica del cruscotto e lo schermo del navigatore, che ora (con il pacchetto Columbus) arriva fino a 9,2". Migliora anche il sistema multimediale, con nuovi servizi online e la possibilità di creare un hot spot Wi-Fi, per collegare a internet anche gli smartphone dei passeggeri. Abbastanza “solida” per quanto riguarda la taratura delle sospensioni, fra le curve accetta anche di essere guidata sportivamente, però non fa mancare il comfort sullo sconnesso ed è adeguatamente insonorizzata. Chi cerca un motore con buone prestazioni può orientarsi sulle RS turbo a benzina (245 CV); non mancano motori meno spinti, ma comunque vivaci, come il 1.0 TSI da 116 CV o il 1.5 TSI da 150 CV, e i parchi propulsori a gasolio (1.6 da 116 CV o 20 da 150 CV). La dotazione di sicurezza della Skoda Octavia comprende sette airbag (incluso quello per le ginocchia del guidatore); a pagamento si possono aggiungere i “cuscini” laterali posteriori, come pure dispositivi “tecnologici” quali la frenata automatica d'emeregenza con il riconoscimento dei pedoni il cruise control adattativo.
Superb
Kamiq
Superb Wagon
Rinnovata nel 2019 (la mascherina, ora incorniciata da un profilo cromato più spesso, è diventata più “importante”, e i fendinebbia sono a sviluppo orizzontale) è una berlina di aspetto piacevole, caratterizzato dalle ampie nervature nel cofano e nella fiancata. Gli ingombri sono considerevoli (è lunga 486 cm) e, se non fosse per la telecamera posteriore, la scarsa visibilità posteriore (a causa del lunotto inclinato e dei larghi montanti), sarebbe un problema nelle manovre. Gli interni sono spaziosi (così come il bagagliaio) e confortevoli (i sedili sono ampi e non troppo cedevoli) e sono in linea con lo stile essenziale ma curato, tipico delle Skoda. Le plastiche per la plancia e per i pannelli porta sono morbide e assemblate con precisione. Tuttavia, i comandi del climatizzatore sono collocati un po' troppo in basso. La Skoda Superb è curata anche per quanto riguarda la sicurezza: c'è anche la frenata anticollisione multipla, che impedisce che l'auto continui ad avanzare dopo un urto, riducendo così il rischio che finisca sulla carreggiata opposta, causando un altro sinistro. Nonostante la mole della vettura, la guida è sempre piacevole, complici lo sterzo abbastanza preciso e la trasmissione valida (sia il cambio manuale sia quello robotizzato a doppia frizione). Efficienti le sospensioni, piuttosto "solide".
Lunga 486 cm, come la berlina dalla quale deriva, la Skoda Superb Wagon è stata rinnovata nel 2019 (la novità più importante è l’allargamento della gamma con la versione Scout, rialzata di 1,5 cm e con protezioni sottoscocca in alluminio per di affrontare con disivoltura gli sterrati leggeri). Si tratta di una famigliare dalle dimensioni generose, contraddistinta da un’ottima abitabilità (ma il divano, rialzato al centro, è davvero comodo solo per due persone) e da un bagagliaio fra i più ampi della categoria (660/1950 litri); quest’ultimo è anche ben rifinito (prevista una luce a led rimovibile che si ricarica durante la marcia), ma fa pagare a parte il pavimento rialzabile, utile anche per eliminare il gradino che si forma a schienali reclinati. A fronte di uno stile elegante ma rigoroso, gli interni si fanno apprezzare per il grado di finitura e per la qualità dei materiali, al livello della migliore concorrenza; risulta, però, un po’ troppo in basso lo schermo del sistema multimediale nella consolle, che serve anche il navigatore. Su strada la Skoda Superb Wagon è agile, nonostante le rilevanti dimensioni e le sospensioni non eccessivamente rigide, e nella guida fra le curve convince la buona precisione dello terzo. Per chi desidera prestazioni da sportiva c’è la poderosa 2.0 TSI da 272 CV, esclusivamente con cambio robotizzato a doppia frizione DSG e trazione integrale; altrimenti, sempre a benzina, c’è la 1.5 TSI da 150 CV. La gamma diesel si basa sul 1.6 TDI da 120 CV e sul 2.0 TDI, declinato nelle varianti da 150 o 190 CV, entrambe abbinabili anche al cambio DSG e alla trasmissione 4x4. Sette airbag, la frenata automatica in città, il cruise control con limitatore, i fendinebbia e i tergicristallo ad attivazione automatica sono standard per tutte le versioni, come d’altronde i cerchi in lega e il “clima” bizona; altri ausili alla guida di ultima generazione sono disponibili a pagamento, e solo leversioni più ricche offrono di serie il cruise control con radar di distanza.
È una crossover a trazione anteriore compatta fuori ma spaziosa dentro: molti i centimetri a disposizione per le gambe e sopra la testa. Peccato però che chi siede al centro del divano debba fare i conti con un voluminoso tunnel sul pavimento. Molte le soluzioni che aumentano la praticità, come reti fermacarico, ombrello nascosto nel pannello porta del guidatore e portellone motorizzato; quest'ultimo dà accesso a un bagagliaio ampio e di forma regolare. Le finiture della Kamiq sono di qualità (più che nelle "cugine" Seat Arona e Volkswagen T-Cross, che usano la stessa meccanica), come testimonia la plancia rivestita morbidamente e i montaggi precisi. Moderno e ricco di funzioni il sistema multimediale connesso al web, di serie sulle versioni più ricche. Non mancano poi il cruscotto interamente digitale e ampiamente configurabile e i tanti aiuti alla guida: la gran parte sono di serie fin dalla versione "base", come il cruise control adattativo. I "mille" turbo a benzina sono vivaci, bevono poco e non trasmettono sgradevoli vibrazioni come altri tre cilindri: già con quello da 95 CV, la Kamiq non "arranca", neppure a pieno carico. Le 1.6 diesel sono valide, ma si fanno pagare parecchio di più; i cambi manuali sono precisi e ben manovrabili e non manca l'alternativa del DSG robotizzato a doppia frizione. Quest'ultimo è l'unica scelta per le 1.5 turbo a benzina, quasi esuberanti eppure poco assetate. Curata l'insonorizzazione e l'assorbimento delle asperità del fondo è valida persino con i cerchi di 18'', sebbene l'auto non si inclini troppo in curva (ma, volendo, ci sono anche gli ammortizzatori a controllo elettronico, regolabili su due tarature); buona la precisione dello sterzo e la tenuta di strada in curva.
Karoq
Kodiaq
Questa vettura segna il debutto della casa ceca nel settore delle suv di dimensioni generose. Costruita sulla medesima base della Volkswagen Tiguan, è caratterizzata dal linee piuttosto spigolose e appare imponente, con un profilo grintoso. La visibilità posteriore però è scarsa: colpa del lunotto inclinato e degli spessi montanti (le telecamere comunque aiutano molto). A bordo della Skoda Kodiaq si apprezza la posizione di guida alta e la sensazione di spazio. Le finiture e i materiali sono di qualità e la plancia ha un gradevole aspetto lineare, ma "cade" sulla collocazione poco visibile della manopola per le luci, sulla sinistra, troppo in basso. Con la terza fila di sedili (optional) si può viaggiare in sette, ma chi siede in fondo non sta comodo; in cinque, invece, i centimetri abbondano. Peccato solo per il tunnel sul pavimento, necessario per l’albero di trasmissione delle versioni a trazione integrale. Il vano di carico, ben rifinito, garantisce una notevole capacità, ed è pure versatile: si possono caricare oggetti lunghi poco meno di tre metri, ripiegando lo schienale del sedile del passeggero anteriore. Interessanti due dotazioni di serie: il dispositivo che, quando si aprono le portiere, fa fuoriuscire elementi in plastica che le proteggono da piccoli urti, e l'alloggiamento per l'ombrello nelle portiere. Su strada, l’auto è tutt’altro che impacciata, nonostante il peso e le dimensioni: si muove con una certa agilità tra le curve, specie impostando le sospensioni elettroniche DCC (optional) sulla modalità "Sport" (l'auto trova più rapidamente il giusto assetto in curva).
Elegante e non molto appariscente, la Skoda Karoq è la suv compatta che sostituisce la Yeti. Come quest'ultima punta su praticità e spazio, doti che diventano ancor più evidenti in presenza del divano scorrevole e asportabile VarioFlex (incrementa ulteriormente la già elevata capacità di carico). Peccato solo che il grosso rigonfiamento nel pavimento sia d'intralcio per i piedi di chi siede al centro del divano. L'abitacolo è accogliente, con finiture che badano al sodo: sono accurate, ma trasmettono più una sensazione di robustezza che di ricercatezza. Comoda la posizione di guida rialzata e studiati razionalmente quasi tutti i dispositivi di bordo. Fanno eccezione i minuscoli display nella consolle per la temperatura impostata dal climatizzatore (si leggono a fatica) e l'assenza di indicazioni su quale delle modalità di guida (se presenti) sia stata precedentemente impostata. Fra i tanti aiuti elettronici alla guida c'è il Traffic Jam Assistant, che, nella marcia in colonna, gestisce da solo l'acceleratore, i freni e anche il volante: l'auto può muoversi in modo quasi autonomo.La guida è poco affaticante (leggero lo sterzo) e la Karoq si dimostra anche piuttosto agile. Elevato il comfort, con l'unica nota stonata delle turbolenze dell'aria provocate dai retrovisori. Proposta a trazione anteriore o integrale, questa Skoda offre un'estesa gamma di motori si può avere con il valido cambio robotizzato a doppia frizione.
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