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NOLEGGIO LUNGO TERMINE

Mercedes-Benz

Dobbiamo alla figlia prediletta di Emil Jellinek, console dell'Impero Austro-Ungarico a Nizza, nonché abile uomo d'affari e appassionato di automobili e corse, il nome dell'azienda che per decenni ha rappresentato la perfezione industriale tedesca a quattro ruote: la Mercedes (fu lui il primo a suggerire alla Daimler la costruzione di vetture dal baricentro basso e con carreggiate larghe). Oggi Mercedes-Benz è il più vecchio costruttore automobilistico in attività, essendo “nato” il 23 giugno 1902. Il primo utilizzo del termine Mercedes-Benz, associato alla classica stella a tre punte cinta d'alloro, risale tuttavia al 1926 con la fusione della Daimler con la Benz & Cie, quattro anni dopo il cambio della guardia tecnico tra Paul Daimler e Ferdinand Porsche. 

 

Dopo il modello W01, che però rimase allo stadio di prototipo, la 8/38 PS, la gamma W03 e le lussuose Typ 400, Typ 630 e Typ 200 Stuttgart, la 170 W15 (che introdusse la novità delle sospensioni a ruote indipendenti), le 130, 150, 170H, 260D e 170V e il sostegno hitleriano alle vendite della Casa di Stoccarda (35.123 dipendenti nel 1938, contro gli appena 9.000 scarsi del 1932), la Mercedes subì durante la Seconda Guerra Mondiale la dolorosa distruzione degli impianti di Sindelfingen, Untertürkheim, Berlin-Marienfelde e Mannheim. Si riprese nel 1948 sotto la breve presidenza di Wilhelm Haspel e grazie a vetture azzeccate come la 220, 300, 170D, 170S, L3500, le 300 SL da gara e “ali di gabbiano” (a iniezione diretta). Importanti anche la 180 (a scocca portante), la serie Heckflosse nel 1959 (contemporaneamente al fallimentare e temporaneo ingresso nel capitale sociale Auto Union e al mancato acquisto della BMW, ma anche all'espansione commerciale in Brasile, Argentina e Usa), la super-ammiraglia 600 e la roadster 230 SL "Pagoda" (prima sportiva al mondo con carrozzeria di sicurezza costituita da una cellula abitacolo rigida e da zone di assorbimento anteriori e posteriori), oltre che con la nuove berline di lusso di casa, ossia le W108 e le W110, sostituite a loro volta nel 1968 dalla cosiddetta "Strichacht". 

 

Nel 1975 il friulano Bruno Sacco diventò responsabile del design della Mercedes-Benz e lo restò per un quarto di secolo, imprimendo il proprio stile alle vetture con la stella sul cofano: arriveranno la SL e SLC (R107) del 1971, la S (W116) del 1974, la E (W123) del 1976, la 300SD con il primo turbodiesel al mondo del 1977 e due novità datate 1979: la G fuoristrada e la nuova ammiraglia S (W126). Anche gli Anni 80, quelli della diversificazione del gruppo Daimler in ambito elettronico ed aerospaziale, sciorinano un numero esorbitante di belle macchine: la coupé di lusso SEC (serie W126), la 190 (W201), che porta tra l'altro al debutto l'innovativo retrotreno multilink, la berlina E (W124) e la nuova generazione di SL (R129), proprio alla vigilia della caduta del Muro di Berlino. Nel 1991 le immatricolazioni aumenteranno del 25 per cento, ma il lancio di una nuova generazione della “berlinona” S (W140) non impedirà alla rivale BMW uno storico sorpasso. 

 

Presero dunque vita nuove idee, tra cui la realizzazione della molto discussa Classe A e della Smart. Sino al 1994, stagione di vernissage della Classe C (W202), destinata a sostituire la 190, e il restyling della Classe E (W124) la denominazione usuale dei modelli, vere e proprie macchine di rappresentanza per eleganza e raffinatezza, era composta da 3 cifre, che segnalavano la cilindrata del veicolo, e da una o più lettere, le quali specificavano la motorizzazione e la tipologia (es. E200). Da quel momento in poi, i veicoli Mercedes-Benz si divideranno in Classi a seconda del tipo e dell'appartenenza ad ognuna di esse, ma non mancheranno modelli speciali realizzati dall'AMG di Affalterbach per la strada e le competizioni Turismo del DTM, unità motrici di Formula 3 e un team di Formula 1, controllato direttamente nel biennio 1954-1955 (due iridi vinte), dopo i 33 Gran Premi dominati su 56 disputati prima del secondo conflitto mondiale, e attivo di nuovo a partire dal 2010 dopo l'acquisto della inglese Brawn GP (ma vennero realizzati anche motori per le monoposto Usa della CART, vetture Gran Turismo per i campionati FIA e biposto per Le Mans). 

 

Nel 2001 si celebrò il centenario del marchio Mercedes, mentre nel lustro successivo il colosso della Stella a Tre Punte continuò a registrare trend positivi di rilievo (nonostante le croniche difficoltà dei marchi Mitsubishi e Chrysler, dai quali la casa tedesca "divorziò" rispettivamente nel 2006 e 2007), grazie ad ulteriori ampliamenti della gamma con prodotti inediti nelle nicchie di mercato più disparate: dalla monovolume Classe B alla supercar SLR McLaren, le vendite continuarono infatti a procedere a gonfie vele, facendo dimenticare i guai di inizio decennio.

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Classe A Sedan 

Classe A

CLA 

È il quarto modello nella storia della Mercedes a portare il nome Classe A, ma nel caso delle prime due generazioni si trattava di monovolume compatte che solo dal 2012 hanno lasciato il posto a una elegante e sportiva cinque porte di media lunghezza. Impostazione che si ritrova ancora oggi, con i dovuti adattamenti estetici (l'auto comunque è tutta nuova) e con una bella iniezione di tecnologia. A partire dal sistema multimediale MBUX, di serie per tutta la gamma, che vede al centro della plancia un pannello che si estende fino al cruscotto. La tecnologia si ritrova anche nei diversi sistemi di assistenza alla guida: di serie la frenata automatica di emergenza e il mantenimento in corsia (che, però, è un po' brusco); tra gli optional il cruise control adattativo, il sistema di supporto nei sorpassi, quello per il parcheggio semiautomatico. Tante anche le funzioni legate alla app Mercedes Me, inclusa l'apertura dell'auto dal cellulare. A bordo non mancano tra le opzioni i sedili con regolazione elettrica o quelli ventilati. In generale, l'abitacolo è curato, ma non molto ampio per chi siede dietro. Numerosi i motori disponibili: quelli a benzina sono il vivace 1.3 turbo di origine Renault, declinato in tre livelli di potenza (dai 109 della A 160 ai 163 CV della A 200),  e il 2.0 con "cavalleria" che spazia da 190 a ben 421 CV. Due anche i propulsori a gasolio: 1.5 (di derivazione Renault) da 95 e 116 CV, 2.0 da 150 o 190 CV. C'è anche l'ibrido plug-in, con potenza complessiva pari a 218 CV.

La Mercedes CLA è una coupé a quattro porte particolarmente filante e grintosa: si pone in alternativa alla meno sportiva A Berlina (con cui condivide buona parte della tecnica e degli interni) e alla C, che è più classica e, nelle versioni a due ruote motrici, ha la trazione posteriore invece che anteriore. La CLA si distingue per il frontale aggressivo, le linee levigate e i finestrini piccoli e senza cornice, proprio come le coupé più raffinate; ha cinque posti (anche se il divano non è dei più adatti per chi è molto alto) e un buon bagagliaio (dall'accesso non molto comodo). L'abitacolo è ben rifinito, accogliente e moderno. Si distingue in particolare per i due display affiancati e a sbalzo, del cruscotto e del sistema multimediale; sono raffinati nella grafica e nel funzionamento, anche se le versioni più grandi (10,3" invece di 7) e complete sono optional a caro prezzo. Dotata di sospensioni sofisticate (quelle posteriori sono multibraccio) e, rispetto alla A da cui deriva, di carreggiate allargate e assetto irrigidito, la CLA garantisce una notevole precisione di guida, abbinata a una discreta capacità di assorbire lo sconnesso. Tutte le versioni sono silenziose in autostrada, mentre quando portate su di giri le versioni a benzina rombano un po' troppo (e in maniera poco gradevole); comodi e abbastanza veloci i cambi automatici. Proposta con motori diesel o a benzina, e con la trazione anteriore o integrale, la CLA è all'avanguardia per numero e qualità dei sistemi di aiuto alla guida: tutte hanno di serie la frenata automatica di emergenza e il mantenimento in corsia (un po' brusco), mentre optional si può avere (fra l'altro) il cruise control con radar di distanza. 

È la versione con la coda della “A” a cinque porte, rispetto alla quale è più lunga di 15 cm, ha un baule più grande di 50 litri (420 contro 370) e costa poche centinaia di euro in più. A dispetto del profilo quasi da coupé del tetto, anche dietro lo spazio è buono: rispetto alla cinque porte, dalla seduta al soffitto c'è solo un centimetro in meno e si deve superare i 190 cm di altezza per "toccare" con la testa. Il bagagliaio della Mercedes Classe A Berlina ha una bocca di carico ampia, ma di forma irregolare a causa dei bracci che sostengono il cofano. E le finiture non sono all’altezza di quelle dell’abitacolo: la leva per far scendere lo schienale del divano è sotto il lunotto, avvitata sulla lamiera (che non è neppure verniciata) e col cavo di sgancio a vista. In compenso, la soglia di carico è vicina a terra (67 cm). Da guidare, la Berlina è indistinguibile dalla "sorella" a cinque porte: si apprezzano la tenuta di strada, il vigore dei motori più potenti e la dolcezza nei passaggi di marcia del cambio robotizzato a doppia frizione. Anche l'evoluto sistema multimediale MBUX è il medesimo: moderno, ricco di funzioni e facile da usare.

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Classe B

CLA SW

Classe C 

Le superfici levigate della carrozzeria conferiscono alla Mercedes Classe B una certa eleganza. L'abitacolo ha lo spazio che ci si aspetta da una monovolume di medie dimensioni, ma la comodità del quinto posto risente del rigonfiamento nel pavimento, che toglie agio ai piedi. L'interno non è solo rifinito con cura, ma dispone di tecnologie molto moderne. La strumentazione virtuale è racchiusa in un unico elemento rettangolare, che contiene due schermi di 7” o di 10,25”. Fra l'altro, l'impianto multimediale MBUX ha estese funzionalità vocali (per cambiare, ad esempio, la temperatura impostata dal climatizzatore) e il navigatore dispone della realtà aumentata: all’approssimarsi di svolte e incroci, le mappe mostrano l'immagine della strada ripresa dalla telecamera frontale dell’auto, con sovrapposti i nomi delle vie e la direzione da prendere. Il baule è ben accessibile, ma nella categoria ce ne sono di più capaci, e il divano scorrevole è solo optional. Trattandosi di una monovolume, la maneggevolezza è più che soddisfacente; la guida è facile e gratificante per la naturalezza con cui l'auto risponde ai comandi del guidatore. Bene anche la sicurezza: oltre che per i tanti aiuti alla guida (in certe situazioni la vettura può procedere quasi da sola), anche per la stabilità a tutta prova. Perfettibile, però, il sistema di mantenimento in corsia: talvolta frena con una decisione ingiustificata.

La più recente edizione della Mercedes Classe C ha un notevole slancio e offre un buono spazio agli occupanti del divano; nella media la capienza del bagagliaio. Un punto di forza, in particolare delle versioni più ricche, è l'abitacolo: raffinato, elegante e personalizzabile con materiali di pregio, contribuisce parecchio al benessere degli occupanti. Valido il cruscotto digitale, come pure il sistema multimediale con schermo a sbalzo e fino a 10,3 pollici. Su strada, in generale, la berlina tedesca vanta un ottimo rapporto fra prestazioni e consumi, grazie anche all'aerodinamica molto curata, e una valida insonorizzazione. La guida è sicura e la maneggevolezza abbastanza buona, ma le versioni con le sospensioni sportive sono molto rigide sullo sconnesso. I motori della Mercedes Classe C sono tutti sovralimentati. A benzina ci sono un 1.6 da 184 CV (che equipaggia la 200 EQ Boost), e un 3.0 da 390 CV montato sotto il cofano della 43 AMG. Tutti a 4 cilindri i turbodiesel: 1.6 da 122 o 160 CV e 2.0 da 194 o 245 CV. Non mancano le ibride plug-in, a benzina (le 300 e) e diesel (300 de): vanno molto forte, ma la capienza del bagagliaio risente dell'ingombro della batteria.

La Mercedes CLA Shooting Brake è una wagon-coupé filante e grintosa: è la versione famigliare della berlina CLA, della quale mantiene il frontale aggressivo, le linee levigate e i finestrini piccoli e senza cornice, abbinandovi una parte posteriore arrotondata e filante; discreto il bagagliaio, con il comodo portellone ad apertura motorizzata di serie (tranne che per la versione base Executive) ma con la soglia di accesso alta. L'abitacolo è ben rifinito e molto moderno. Si distingue in particolare per i due display affiancati e a sbalzo, del cruscotto e del sistema multimediale; sono raffinati nella grafica e nel funzionamento, anche se le versioni più grandi (10,3" invece di 7) e complete sono optional. La CLA Shooting Brake offre una guida precisa e un discreto comfort sullo sconnesso (che diventa buono scegliendo le gomme più piccole). Tutte sono silenziose in autostrada, ma nelle accelerazioni decise le vivaci ed econome 1.3 a benzina rombano parecchio, mentre le grintose 2.0 hanno una rumorosità metallica poco gradevole; fluidi e abbastanza rapidi i cambi automatici. 

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Classe C SW

Classe E 

Classe C Cabrio  

Lunga appena un centimetro in più della berlina dalla quale deriva (per un totale di 470 cm), la filante Mercedes Classe C SW dispone di un baule di 490 litri (incluso il doppiofondo); reclinando lo schienale – ripartito in tre sezioni con quella al centro che funge da botola per gli sci – la capacità aumenta fino a 1510 litri; volendo, c’è il portellone a sollevamento elettrico bloccabile in qualsiasi posizione. L’abitacolo presenta finiture di lusso e molti dettagli d’effetto, come i profili d’alluminio o il generoso schermo del navigatore (di 7” oppure di 8,4” a seconda dell’allestimento e degli optional installati); buona la praticità, dato che i portaoggetti sono numerosi e lo spazio è adeguato a quattro adulti. Su strada questa tedesca si fa apprezzare per l’agilità – il servosterzo ad assistenza e demoltiplicazione variabili è di serie per tutta la gamma – ed è davvero sicura, ma nemmeno fa mancare il comfort (a patto di non scegliere l'assetto sportivo, molto rigido). Variegata la scelta di motori, che include anche modelli ibridi. 

Le sue forme sinuose richiamano (anche troppo...) quelle della piccola "C" e, rispetto alla precedente Mercedes Classe E, migliorano maneggevolezza e comfort. Il suo punto di forza è la tecnologia, anche per la sicurezza: fin dalla versione di base sono di serie il selettore delle modalità di guida, il "clima" bizona, il sistema di frenata automatica, la connessione alla rete per assistenza e diagnosi a distanza dei guasti, il sistema di chiamata automatica d'emergenza, i fari a led e l'airbag per le ginocchia del guidatore. Volendo, si può dotare la vettura anche di luci a matrice di led (ogni diodo luminoso è comandato singolarmente per illuminare al massimo la strada senza abbagliare gli altri), di sistema di parcheggio automatico (si comanda l'auto dal cellulare, stando all'esterno) e di apertura e avviamento attraverso un'app dello smartphone. Con il cruise control evoluto, inoltre, in autostrada la vettura segue da sola la corsia, gestendo automaticamente acceleratore, sterzo e freni (anche per evitare ostacoli). Azionando le frecce, inoltre, la Mercedes Classe E cambia corsia da sola (se i sensori la informano che la strada è "libera").

Realizzata sulla base della C Coupé, rinforzata nella struttura per renderla più rigida, è la prima Classe C cabriolet nella storia della casa tedesca. La linea è elegante e sportiva, con la fiancata slanciata, il parabrezza lungo, la capote ben raccordata alla parte posteriore e il baule compatto, con un accenno di spoiler. Il tetto in tela, dall'affascinante sapore rétro, si apre e si chiude elettricamente in 20 secondi, anche in movimento fino a 50 km/h; di serie, è di colore nero, come optional si può sceglierne la versione insonorizzata multistrato in marrone, blu, rosso o nero. L'abitacolo, come quello della C Coupé, ha un aspetto moderno e si distingue per i dettagli curati e i materiali di qualità. Corretta la posizione di guida. Come per tutte le Mercedes, risulta poco pratica la levetta del freno a mano elettronico, a sinistra del volante e fuori dalla portata del passeggero anteriore. Comodo, invece, il comando per l'apertura della capote, al centro della consolle. Il baule è piccolo; specie con la capote ripiegata, è poco sfruttabile a causa della forma non molto regolare del vano. E non ha un tasto esterno per l'apertura. Inoltre, le finiture sono sottotono rispetto a quelle dell'abitacolo. Tanti i motori, gli stessi della Coupé, con potenze da 184 a 390 CV. Buona la dotazione (tutti gli allestimenti, eccetto il base Executive, hanno il navigatore di serie), ma i prezzi sono elevati.

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Classe E Coupe  

Classe E SW

CLS 

 

La versione wagon della E ha linee filanti e snelle, che la fanno sembrare più corta dei suoi 493 cm. Peccato solo che sia fin troppo simile alla più piccola (e meno costosa) C SW. L'interno, rifinito di tutto punto, è ampiamente personalizzabile e molto comodo, ma più adatto a quattro anziché a cinque persone (chi siede al centro del divano ha fra i piedi il tunnel di trasmissione). La posizione di guida è confortevole, ma alcuni comandi risultano scomodi: per esempio, il tasto del freno di stazionamento è nascosto nel lato sinistro della plancia. Anche il baule è realizzato con cura e capiente (ma non quanto quello della precedente generazione della E Wagon). Nella guida l'auto è gradevole e il comportamento stradale è ancora più efficace scegliendo le sospensioni pneumatiche. Fra gli altri accessori tecnologici spiccano il maxi schermo digitale (include la strumentazione del cruscotto e il monitor dei servizi di bordo), la possibilità di gestire alcune funzionalità dell'auto anche a distanza tramite il telefonino (come aprire o chiudere le porte) e sofisticati aiuti alla guida. Per esempio, quelli che azionano da soli lo sterzo per seguire la strada e mantengono non solo la velocità entro i limiti letti sui segnali stradali dalla telecamera frontale, ma anche la distanza dai veicoli che precedono, l’andatura impostata dal guidatore e azionano i freni in caso d’emergenza. 

Originale "berlinona" con il taglio da coupé e un abitacolo opulento nelle finiture. Rivestimenti in pelle, legno e metallo creano un ambiente di lusso e illuminato da soffuse luci a led, inserite anche nei vistosi diffusori del climatizzatore. Fra le chicche, citiamo i sedili con i fianchetti che si gonfiano alternativamente a seconda della direzione delle curve (per sostenere al meglio il corpo) e con funzioni di rilassamento che si basano sul massaggio e anche sul riscaldamento. Lo spazio in larghezza e lunghezza non manca affatto, ma le persone più alte di 175 cm accomodate sul divano sfiorano con la testa il soffitto. Derivata dalla Mercedes Classe E, la CLS è un'auto soprattutto confortevole (specie se dotata di sospensioni pneumatiche) che, nonostante il peso e le dimensioni considerevoli, è anche piuttosto agile. La guida è gradevole e i sei cilindri in linea a benzina e a gasolio hanno un funzionamento vellutato (e spingono con decisione). Volendo, i tanti sistemi di aiuto alla guida (possono gestire da soli acceleratore, freni e sterzo) permettono alla vettura di procedere in modo quasi autonomo: un bell'anti stress.

Questa filante ed equilibrata coupé derivata dalla nuova Classe E berlina, è 13 cm più lunga rispetto al vecchio modello e ha un passo che cresce di 11 cm: l'abitabilità è migliorata, e non di poco (dietro due adulti stanno comodi). La linea della Mercedes Classe E Coupé è gradevole, con tratti morbidi lungo le fiancate, lunghe nervature sul cofano, un frontale abbastanza aggressivo e la parte posteriore sfuggente, che ben si accorda al carattere da coupé elegante e lussuosa, con qualche velleità sportiva. Manca, forse, un po' di personalità, visto che la carrozzeria ricorda parecchio quella della più piccola C Coupé. Come nella berlina, la plancia ha un andamento a onda che prosegue nei pannelli delle porte, con le grandi bocchette tonde dell’aria al centro e ai lati. Tecnologico lo schermo di 12,3” del cruscotto digitale, sfogliabile tramite i comandi tattili al volante, e quello, di identiche dimensioni, del sistema multimediale, che creano una specie di maxischermo nella plancia. Le finiture e i materiali sono di qualità (con modanature in legno lucido o opaco, dettagli in alluminio e sedili in morbida pelle), come ci si aspetta da una macchina come questa. Peccato solo che il tasto delle frecce d’emergenza, piccolo e molto in basso nella consolle, sia in una posizione infelice; così come la levetta a sinistra del volante che comanda il freno di stazionamento elettronico (comune ad altre Mercedes): è irraggiungibile dal passeggero in caso di emergenza. Nella dotazione della Mercedes Classe E Coupé (che in gran parte riprende quella della berlina E) ci sono la frenata e la chiamata d’emergenza automatiche di serie per tutte le versioni, la connessione a internet per l’assistenza e la diagnosi a distanza dei guasti e la guida semiautomatica Drive Pilot (in autostrada e nel traffico l’auto frena, riparte e mantiene la corsia automaticamente fino a 210 km/h). Inoltre, si aggiunge la novità delle luci posteriori direzionali: si illuminano dall’interno dell’auto verso l’esterno quando si aprono le portiere, e nella direzione opposta quando si chiudono.

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S Coupè

 

S

 

SLC

 

La versione aggiornata della Mercedes Classe S, la più grande e lussuosa delle berline Mercedes, si distingue per i diversi paraurti e per i rinnovati fari a led, ma le novità più importanti sono "sottopelle". Arrivano i motori a 6 cilindri in linea freschi di progettazione alimentati a gasolio (286 o 340 cavalli) e a benzina (367 o 435 CV). Nuovi anche i V8 sempre a benzina che erogano 469 CV o, nel caso della sportiva AMG, ben 612 cavalli. Altre novità riguardano i sistemi di guida assistita ulteriormente perfezionati, che permettono all'auto di gestire da sola anche lo sterzo per seguire la strada o effettuare un sorpasso in autonomia. E, per incrementare ulteriormente il comfort, è disponibile il pacchetto Wellness: coordinando varie funzionalità (dall’illuminazione dell’abitacolo, con ben 64 tonalità di colore, alle modalità massaggio, ventilazione e riscaldamento dei sedili anteriori, fino alla climatizzazione, alla musica e alla profumazione) in modo più o meno rilassante in base ai desideri dei passeggeri, trasforma l’abitacolo in un centro benessere. Per il resto il sontuoso abitacolo della Mercedes Classe S si conferma arioso anche nella zona posteriore (specie per le versioni L con il passo portato da 303 cm a 317), realizzato con materiali di prima qualità e ampiamente personalizzabile. La posizione di guida con tutte le regolazioni desiderabili è comoda e la strumentazione costituita da due display Tft di 12,3 pollici fa un "figurone" (e fornisce molte informazioni). Unici appunti, la levetta del freno a mano elettronico posta in basso, nel lato sinistro della plancia, è poco visibile e non raggiungibile dai passeggeri. Poco pratico anche il coperchio del vano che fa da bracciolo fra i sedili: è talmente grande che, quando viene aperto è d'intralcio. Nonostante sia un "macchinone", nella guida l'agilità è di tutto rispetto e il comfort decisamente elevato. La versione AMG da 612 cavalli ha prestazioni esuberanti, ma resta sempre comoda. Il nuovo 6 cilindri diesel da 340 CV convince per fluidità e prontezza.

La versione aggiornata della Mercedes Classe S, la più grande e lussuosa delle berline Mercedes, si distingue per i diversi paraurti e per i rinnovati fari a led, ma le novità più importanti sono "sottopelle". Arrivano i motori a 6 cilindri in linea freschi di progettazione alimentati a gasolio (286 o 340 cavalli) e a benzina (367 o 435 CV). Nuovi anche i V8 sempre a benzina che erogano 469 CV o, nel caso della sportiva AMG, ben 612 cavalli. Altre novità riguardano i sistemi di guida assistita ulteriormente perfezionati, che permettono all'auto di gestire da sola anche lo sterzo per seguire la strada o effettuare un sorpasso in autonomia. E, per incrementare ulteriormente il comfort, è disponibile il pacchetto Wellness: coordinando varie funzionalità (dall’illuminazione dell’abitacolo, con ben 64 tonalità di colore, alle modalità massaggio, ventilazione e riscaldamento dei sedili anteriori, fino alla climatizzazione, alla musica e alla profumazione) in modo più o meno rilassante in base ai desideri dei passeggeri, trasforma l’abitacolo in un centro benessere. Per il resto il sontuoso abitacolo della Mercedes Classe S si conferma arioso anche nella zona posteriore (specie per le versioni L con il passo portato da 303 cm a 317), realizzato con materiali di prima qualità e ampiamente personalizzabile. La posizione di guida con tutte le regolazioni desiderabili è comoda e la strumentazione costituita da due display Tft di 12,3 pollici fa un "figurone" (e fornisce molte informazioni). Unici appunti, la levetta del freno a mano elettronico posta in basso, nel lato sinistro della plancia, è poco visibile e non raggiungibile dai passeggeri. Poco pratico anche il coperchio del vano che fa da bracciolo fra i sedili: è talmente grande che, quando viene aperto è d'intralcio. Nonostante sia un "macchinone", nella guida l'agilità è di tutto rispetto e il comfort decisamente elevato. La versione AMG da 612 cavalli ha prestazioni esuberanti, ma resta sempre comoda. Il nuovo 6 cilindri diesel da 340 CV convince per fluidità e prontezza.

La spider compatta Mercedes SLC è in pratica una SLK, ribattezzata secondo la nuova nomenclatura Mercedes e con l'occasione rivista nell'estetica (soprattutto nel frontale, che acquista maggiore grinta grazie all'accentuata linea a freccia del cofano motore) e aggiornata nella parte tecnica: ora i motori a benzina sono tutti turbocompressi, a partire dal "piccolo" 1.6 da 156 che equipaggia le 180 per finire al 3.0 V6 che spinge la 43 AMG.  L'auto si conferma grintosa ed esclusiva: in alternativa al tetto ripiegabile in alluminio, può avere quello in cristallo (Magic Sky Control, optional) che si oscura alla pressione di un pulsante. I due occupanti sono accolti in un abitacolo lussuoso ma non privo di dettagli sportivi.

 

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La sesta generazione della grossa Mercedes SL ha accentuato il suo lato sportivo: cresciuta di qualche centimetro sia in larghezza, sia in lunghezza, ha un frontale affilato e feritoie sulle fiancate che ricordano quelle della AMG GT. Conserva il classico tetto rigido ripiegabile elettricamente che ora – oltre che metallico – si può avere in vetro brunito oppure con grado di oscuramento variabile alla pressione di un pulsante (Magic Sky Control). D’impronta sportiva pure il rifinitissimo abitacolo, ancor più lussuoso se si aggiungono optional quali gli inserti in legno o in fibra di carbonio e i rivestimenti in pelle. I sedili, piuttosto sagomati, possono essere dotati di un getto di aria calda (Airscarf) che avvolge la zona della testa e del collo, permettendo di godersi la guida a cielo aperto anche nelle mezze stagioni. A novembre 2015 la parte frontale beneficia di una "rinfrescata": nuovi sono il cofano motore, il paraurti e i fari. In linea con la sua migliorata guidabilità, la Mercedes SL è offerta con due brillanti motori a iniezione diretta di benzina: un 3.0 V6 con compressore da 367 CV e un V8 di 4,7 litri con 455 CV.

La prima quattro porte sviluppata dalla Mercedes espressamente per il suo marchio sportivo AMG parte dalla base della CLS ma la scocca è stata ampiamente modificata e rinforzata. Le due AMG GT Coupé 4 ibride (con 389 o 457 CV) montano un 3.0 a sei cilindri che è "accordato" come un violino, spinge bene dai primi giri e non difetta di allungo. L'alternativa è il 4.0 V8 biturbo, con 585 o 639 cavalli. Per tutte la trazione è integrale e il cambio automatico a nove rapporti: rispetto a quello delle Mercedes "normali", il convertitore di coppia è sostituito con una più rapida frizione. Impressionante la tenuta di strada e la capacità di scaricare a terra con efficacia tutti i cavalli. Scenografici gli interni, con tasti cliccabili che integrano piccoli monitor a colori (ma non sono "touch").

La Mercedes AMG GT è una biposto di impostazione spiccatamente sportiva e di dimensioni non esagerate (454 cm di lunghezza). La costruzione è raffinata - scocca e carrozzeria sono in alluminio, con parti unite mediante incollaggio e rivettatura - e la linea è mozzafiato. Come si intuisce dal lungo cofano e dall’abitacolo parecchio arretrato, il motore è davanti: si tratta di un 4.0 V8 alimentato a iniezione diretta di benzina e provvisto di due turbocompressori, uno per ciascuna bancata. La potenza è di 476 CV nel caso della AMG GT, di 522 CV per la GT S, 557 per la C e 585 per la più corsaiola GT R. A favore di un’equa distribuzione delle masse fra le ruote anteriori e quelle posteriori motrici, il cambio robotizzato a sette marce è collocato dietro, in blocco con il differenziale; il collegamento con il motore è affidato a un albero di trasmissione in fibra di carbonio. A livello delle migliori realizzazioni del marchio tedesco per quanto riguarda i materiali e le finiture dell’abitacolo, questa coupé è progettata dando priorità alle prestazioni e alla dinamica di guida. Se in autostrada richiede di sopportare una certa rumorosità, fra le curve sa regalare adrenalina a fiumi: il cambio robotizzato velocissimo e la raffinata elettronica di controllo permette anche ai guidatori non particolarmente esperti di gestire proficuamente la rabbiosa spinta del V8, che ha anche una "voce" entusiasmante. Da un'auto così, però, ci saremmo aspettati uno sterzo più preciso. Sono di serie per tutte le Mercedes AMG GT il navigatore, i fari full-led e il sistema che permette di regolare la risposta di motore, cambio ed Esp, mentre fra i molti optional figurano i sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione, quali l’avviso di involontario abbandono della propria corsia, il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori e il cruise control con funzione freno.

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Citan Tourer 

 

GLA

 

Classe V

 

La Mercedes Citan Tourer è una multispazio a cinque posti nata dall'accordo con la Renault: si differenzia dalla Kangoo solo nel frontale, nel volante, nel portellone, nelle luci, nella dotazione e nell'offerta di motori (qui c'è anche una versione meno potente del 1.5 a gasolio, e manca una Citan Tourer elettrica). Le linee restano quindi tondeggianti, ma l'ampia mascherina e le luci differenti conferiscono un aspetto meno sbarazzino. L'abitacolo è luminoso e ampio, il bagagliaio molto capiente; le porte posteriori scorrevoli facilitano l'accesso e le barre sul tetto (disponbili di serie o a richiesta) possono ruotare di 90° trasformandosi in portapacchi. Data la derivazione da un furgone, non bisogna aspettarsi grandi finezze nelle finiture: le plastiche sono tutte rigide, e non mancano elementi in metallo lasciati a vista. 

La Mercedes-Benz Classe V è disponibile in 3 diverse configurazioni: Compact, Long e Extralong, rispettivamente da 4,89, 5,1 e 5,37 metri di lunghezza. Due sono le varianti di passo (3,2 e 3,43 metri). Le linee riprendono il family feeling dei modelli più recenti del Marchio come Classe C, Classe E e Classe S e alleggeriscono visivamente il volume della vettura.

All’anteriore risalta la mascherina verticale del radiatore con la Stella centrale tridimensionale e la linea progressista dei gruppi ottici, che per la prima volta in questo segmento possono essere LED. Il cofano motore presenta una linea scultorea affusolata che rende più slanciata la carrozzeria. Il disegno pulito della fiancata è solcato da due linee tese e slanciate. Il posteriore, invece, non presenta un look hi-tech e mantiene un grosso lunotto (apribile separatamente dal portellone) con i gruppi ottici a sviluppo verticale di dimensioni ridotte.

All’interno si respira un’aria moderna e al tempo stesso risaltano la classe e l’eleganza comune alle Mercedes-Benz. Di serie la vettura offre sei sedute singole, con la possibilità a richiesta di posizionare la seconda fila contromarcia e aprire un comodo tavolino per creare un vero e proprio salotto, a richiesta sono fornite le versioni 7 e 8 posti. Confortevole il climatizzatore Thermotronic che offre a tutti gli occupanti la temperatura ideale, con funzioni come lo sdoppiamento tra zona anteriore e posteriore della temperatura, la gestione automatica del ricircolo in galleria e i sensori per l’irraggiamento solare.

Il sistema di infotainment vanta di uno schermo touchscreen da 8,4 pollici manovrabile attraverso il touchpad (opzionale) posizionato sul tunnel centrale. Molto utile il pacchetto parcheggio con telecamera a 360°. Non mancano i sistemi COMAND Online con Voicetronic e protocollo Apple CarPlay. Per gli appassionati di musica è disponibile l’impianto Hi-Fi Burmester Sound System Surround con 640 Watt e 15 altoparlanti. Come sistemi di ausilio alla guida troviamo il Distronic Plus, il Park Assist, il Blind Spot Assist, il Collision Prevention Assist, il riconoscimento dei segnali stradali e gli abbaglianti automatici.

Vero punto di forza della Mercedes-Benz Classe V è lo spazio di bordo. Il volume di carico parte dai 610 litri della versione compact per arrivare ai 1.410 litri di capacità minima per la versione a passo lungo.

Le concorrenti in termini di dimensioni e volume di carico sono il Volkswagen Multivan , la Citroën SpaceTourer e la Peugeot Expert . In termini di qualità degli interni e comfort di bordo la Classe V non ha rivali e così si aggiudica l’esclusività del segmento.

Sebbene la linea ricordi quella della Classe A - la piattaforma è la medesima -, la Mercedes GLA ha dimensioni un po’ maggiori (è lunga 442 cm) e un bagagliaio più capace (421 litri con i cinque posti in uso). Ispirati a quelli della berlina anche gli interni, con la curatissima plancia movimentata dalle bocchette d’aerazione “a elica” e sovrastata dallo schermo stile tablet che serve anche il navigatore (optional). Oltre che nell’estetica (aggiornata a inizio 2017 soprattutto nella parte frontale), questa crossover è grintosa nel carattere: non è eccessivamente alta, su strada si rivela agile come una berlina e permette di soddisfare anche qualche prurito sportivo. D’altronde, in gamma non mancano motori potenti, quali il 2.0 turbo a benzina da 184 CV (GLA 220) o 211 CV (GLA 250), al quale si affianca il 1.6 da 122 o 156 CV delle GLA 180 e 200; altrettanto brillante il 2.1 a gasolio, specialmente nella variante da 170 CV (220 d) disponibile in alternativa a quella da 136 CV (200 d) e al 1.5 da 109 CV della 180 d. Per chi vuole emozioni forti dalla Mercedes GLA c’è pure la “cattivissima” 45 AMG, con un 2.0 turbo a benzina da ben 381 CV, assetto sportivo e aerodinamica specifica. Eccetto che per le motorizzazioni meno potenti (180 e 200 a benzina, 180 d), oltre alla trazione anteriore si può avere quella integrale 4Matic (scelta obbligata per le 220 a benzina e la 45 AMG): è più a suo agio sui fondi a bassa aderenza o sulla neve, anche se fuori dall’asfalto è meglio non esagerare (lo spazio fra il sottoscocca e il suolo è minore rispetto ad altre suv).

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GLB

 

GLC Coupè

 

GLC

 

È lunga quasi come una più costosa GLC, ma la Mercedes GLB è una suv basata sulla Classe A anziché sulla C: anche grazie al motore montato trasversalmente, lo spazio a bordo abbonda. Infatti è anche possibile averla anche a sette posti, con due strapuntini a scomparsa (adatti solo a persone di bassa statura). Di qualità le finiture e scenografico il doppio schermo affiancato che serve cruscotto e sistema multimediale. Notevole anche la capacità di carico, grazie al lunotto "in piedi" e al divano che può scorrere di 14 cm. A benzina o gasolio, ha potenze che partono da 116 CV e c'è anche a trazione integrale; il dolce cambio automatico è invece di serie per tutte.

Questa suv, lunga 474 cm, ha forme muscolose ma non prive di slancio. Merito soprattutto dell'andamento ad arco del tetto e del lunotto molto inclinato, che però compromette non poco la visibilità posteriore. Invece, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, l'abitabilità non è troppo penalizzata. Per contro, il baule (per quanto non piccolo) non è dei più pratici: è poco esteso in altezza (tra il piano di carico e il tendalino non ci stanno due valigie sovrapposte) e ha una soglia alta da terra addirittura 84 cm. Alla guida, la Mercedes GLC Coupé è appagante: rispetto alla GLC "normale" ha uno sterzo più diretto (del 7%), un'altezza inferiore (di 4 cm) e un assetto sportivo, che si apprezzano tra le curve. Adeguata la potenza dei motori e rapido (oltre che confortevole) il cambio automatico a nove marce 9G-Tronic: l'ultimo rapporto molto lungo riduce i consumi e la rumorosità ad andature autostradali.

Ingrandita rispetto alla GLK della quale ha preso il posto, e più “morbida” nelle linee, la Mercedes GLC non rinuncia alla grinta: specialmente con i cerchi in lega di 20” (optional), appare ben “piazzata” a terra. I fari completamente a led (di serie per gli allestimenti superiori) aggiungono un tocco tecnologico all’imponente frontale. L’abitacolo, rifinito in modo eccellente, offre spazio adeguato alle dimensioni della carrozzeria (lunga 466 cm e larga 189): quattro adulti viaggiano con grande comodità (mentre l’eventuale quinto è disturbato dal tunnel della trasmissione). Nella media della categoria la capacità del bagagliaio (550/1600 litri), che con sovrapprezzo può essere dotato di portellone a sollevamento elettrico. La Mercedes GLC è disponibile con un motor turbodiesel a quattro cilindri, in due configurazioni. L'unità montata sulla 200 d eroga 163 CV, quella sulla 200 d 194 cavalli. In tutti i casi, la trazione è di tipo integrale, mentre il cambio è un efficiente automatico a 9 rapporti. Il comfort è di alto livello, favorito dall’ottimale insonorizzazione e dal valido lavoro delle sospensioni; queste ultime possono essere a regolazione continua dello smorzamento, nel qual caso adeguano il loro funzionamento (di motore, cambio, Esp e sterzo ad assistenza variabile) alla modalità di guida impostata tramite un bilanciere nel tunnel.

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EQC

 

GLE Coupè

 

GLE

 

La Mercedes GLE Coupé, la prima suv-coupé firmata dalla casa di Stoccarda, deriva dalla precedente serie della GLE. Unisce dimensioni generose (491 cm di lunghezza) a caratteristiche di guida che fanno invidia a vetture più compatte e leggere. Il tutto senza rinunciare al comfort, almeno finché si viaggia in quattro (il posto centrale del divano è meno comodo degli altri); niente male nemmeno il bagagliaio, anche se la capacità massima è penalizzata dal disegno spiovente della coda. Elegante l’abitacolo, ricco di elementi sportivi (come il cruscotto “a binocolo”) e impeccabile per quanto riguarda finiture e materiali. La gamma motori comprende due 3.0 V6 sovralimentati, uno a gasolio e uno a benzina proposto in due varianti di potenza; in tutti i casi il cambio è l’automatico a nove marce 9G-Tronic, e alla trazione integrale 4-Matic. Il diesel equipaggia la GLE 350d, e ha 258 CV. Più potente il 3.0 a benzina, un biturbo proposto nelle configurazioni da 333 CV nel caso della GLE 400 e da 390 CV per la GLE 43 AMG; quest’ultima, la più sportiva, ha il sistema 4x4 con ripartizione della coppia “sbilanciata” sul retrotreno (60%) anziché equamente ripartita fra i due assi come le altre, e dispone di sospensioni pneumatiche attive Airmatic (la cui taratura varia in funzione della modalità di guida impostata, come pure il sound del motore). Ancora più esuberanti le versioni con motore V8, GLE 500 (455 CV) e AMG 63, con potenze di 557 o 585 CV. Di serie o a richiesta a seconda delle versioni della Mercedes GLE Coupé, sono disponibili – fra gli altri – dispositivi che migliorano la dinamica e la sicurezza (come lo stabilizzatore attivo del rollio e i vari aiuti alla guida di ultima generazione), l’impianto multimediale con schermo di 8” e navigatore Comand Online, i cerchi in lega di 21” del kit AMG e il tetto panoramico in vetro.

La Mercedes GLE è la suv di lusso erede della ML degli anni 90, della quale mantiene la peculiarità stilistica del montante posteriore avanzato, col terzo finestrino laterale unito al lunotto. Tutta nuova, inclusa la scocca con molti elementi in lega di alluminio, ha un frontale imponente e grintoso, con ampia mascherina sporgente. Il resto della carrozzeria ha forme morbide e levigate, che le consentono di avere il migliore coefficiente aerodinamico Cx della categoria: solo 0,29. Il passo (la distanza fra il centro della ruota anteriore e di quella posteriore) di ben tre metri lascia spazio a un abitacolo molto ampio e confortevole: ci sono centimetri in abbondanza in lunghezza, larghezza e altezza. Inoltre, si può avere la regolazione elettrica delle poltrone della seconda fila, inclinabili o scorrevoli separatamente, e due sedili aggiuntivi (adatti al massimo per dei ragazzini) estraibili dal baule. Quest'ultimo è molto capiente e ben rifinito. L'interno della nuova Mercedes GLE è un trionfo della tecnologia: come in tutti i modelli più recenti della casa tedesca, cruscotto e display dell'impianto multimediale sono due schermi affiancati, riuniti in un solo elemento; ma qui sono più grandi (12,3” ciascuno). Il cruscotto offre innumerevoli possibilità di personalizzare le informazioni offerte e la grafica, mentre il sistema multimediale integra anche le funzioni che supportano la guida in fuori strada. Bene le finiture, con la pelle che può arrivare a ricoprire anche la plancia, oltre ai sedili, l'illuminazione d'ambiente tramite sottili led nella plancia e attorno ai maniglioni del tunnel centrale. Su strada, la GLE garantisce soprattutto un ottimo comfort, e prestazioni comunque adeguate con qualunque motore; fra gli optional c'è anche l'E-Active Body Control, un sistema di sospensioni elettroidraulico che limita il rollio in curva e può addirittura far saltellare a comando l'auto, per aiutare a superare le zone fangose. Svariati anche gli aiuti alla guida, inclusa la capacità del regolatore di velocità adattativo di rallentare l'auto se vengono segnalate code: il sistema riceve informazioni in tempo reale dal servizio LiveTraffic (dove attivo).

Si tratta di una lussuosa suv elettrica, con un motore anteriore e uno posteriore (ciascuno con 204 cavalli) che garantiscono la trazione integrale. La scocca, le raffinate sospensioni e parte degli interni sono ripresi dalla tradizionale GLC, che ha motori a benzina o diesel; la Mercedes EQC dispone però di un pianale specifico, che ospita la grande (e pesante: 680 kg) batteria agli ioni di litio da 80 kWh. L'accumulatore può essere ricaricato dalle colonnine pubbliche a corrente continua, con una potenza che arriva fino a 110 kW; in tal caso, servono 40 minuti per passare dal 5 all'80%. Secondo i dati ufficiali, l'autonomia lungo un tragitto misto, e partendo con il 100% della carica, basta per 417 km. L'abitacolo è ben rifinito (solo qualche particolare, come il rivestimento in tessuto tecnico della plancia, non convince del tutto) e comodo per quattro adulti; caratteristica la parte superiore della plancia, con i due display di 10,3" abbinati del cruscotto e del sistema multimediale. Il bagagliaio è abbastanza ampio, ma non sfruttabile al meglio né di così facile accesso. Alla guida si nota subito la risposta silenziosa, vellutata eppure prontissima dei motori elettrici, che grantiscono uno sprint iniziale da togliere il fiato. Ottimo anche il comfort (gli ammortizzatori sono fin troppo "molli") e abbastanza buona la maneggevolezza, tenuto conto del peso-maxi, mentre sui terreni viscidi o "difficili" la trazione è notevole; in compenso, il sottoscocca dista soli 13 cm dal suolo, pochi per una suv. E la frenata potrebbe essere più pronta.           

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GLS

 

G

 

X

 

È la più grande fra le suv della casa: per dotazioni e finiture può essere considerata quasi una Classe S rialzata. Le sbavature vanno cercate col lanternino: ad esempio, le guide del divano non sono protette e chi siede in terza fila potrebbe rigarsi le scarpe. Scenografico e ricchissimo il sistema multimediale, il cui schermo touch "fa il paio" con il cruscotto digitale. Costruita negli Usa, è lunga ben 521 cm: sebbene abbia telecamere perimetrali e sensori di serie, fare manovra e parcheggiare in ambienti stretti non è semplice. La meccanica e molte componenti interne sono riprese dalla GLE (che può essere considerata una GLS "accorciata"): la trazione integrale è sempre in presa e i motori sono a sei cilindri in linea 3.0 a gasolio o 4.0 V8 a benzina (quest'ultimo ibrido). Le sospensioni assorbono bene anche le asperità più marcate ma sono molto morbide: in assenza dell'E-Active Body Control, spesso l'auto ondeggia fastidiosamente. Questo sistema, invece, sfrutta pompe idrauliche ad alta pressione per sollevare o abbassare quasi istantaneamente ogni singolo ammortizzatore, riducendo inutili "dondolii". Ciò avviene anche in maniera predittiva, in base a quanto “letto” da una telecamera stereoscopica montata dietro il parabrezza, che rileva l’andamento dell’asfalto. Così, appena prima che la ruota colpisca un ostacolo o scenda in una buca, l’ammortizzatore corrispondente viene retratto o esteso.

La Mercedes-Benz Classe X ha delle dimensioni di 5,34 m di lunghezza, 1,92 m di larghezza e 1,82 m di altezza. Il cassone, invece, ha una lunghezza di 1,58 m, una larghezza di 1,56 m e un’altezza di 0,47 m, con la possibilità di caricare fino a 1.042 kg. La dotazione di base del cassone include una presa di corrente da 12 V per l’azionamento di apparecchiature supplementari.

Il design degli esterni trasmette fascino e robustezza alla carrozzeria. Il frontale mostra il tipico volto dei SUV del marchio, con Stella centrale, mascherina del radiatore a due lamelle, cofano motore alto con powerdome e fari decisamente incassati nei parafanghi, disponibili anche Full LED. Per tutte le versioni sono disponibili nove accattivanti vernici e un’ampia gamma di cerchi esclusivi nei formati da 17, 18 e 19 pollici. Il posteriore ospita gruppi ottici con andamento verticale che conferiscono un tono atletico e slanciato alla Classe X.

All’interno il pick-up della stella si distingue dalla concorrenza grazie allo schermo da 8,4 pollici, alla cura degli assemblaggi e alla scelta dei materiali. Sottotono la leva del cambio che, rispetto al resto dell’abitacolo, risulta un po’ “old style”. La strumentazione rimane analogica ma al centro del quadro troviamo display multimediale a colori da 5,4 pollici.

Sulla Classe X è presente il sistema di infotainment con schermo da 8,4 pollici, il display più grande del segmento, con tecnologia IPS («In-plane Switching»), telecamera a 360 gradi e navigazione. In abbinamento ai sistemi multimediali Audio 20 CD e Comand Online la Classe X dispone anche del touchpad multifunzione già introdotto sulle vetture della Casa. Mancano, però, i protocolli Android Auto e Apple CarPlay.

Per quanto riguarda lo spazio, la Classe X offre la possibilità di caricare trasversalmente un Europallet, fino a 1,1 tonnellate di peso. L’abitabilità di bordo è ottima anche quando si viaggia in cinque.

La Mercedes-Benz Classe X arriva in ritardo sul mercato rispetto ad alcune altre concorrenti come Volkswagen Amarok , Nissan Navara e Renault Alaskan. Un design innovativo e una qualità superiore all’interno dell’abitacolo lo rendono, però, il primo veicolo in Europa a coniugare la qualità premium alla praticità di utilizzo.

Ha debuttato nel 1979 e da allora è stata più volte aggiornata. Ma solamente all'inizio del 2018 è arrivato il modello interamente nuovo: più grande, moderno e raffinato, ma con lo stesso look “tagliato con l’accetta” di sempre. E, comunque, la Mercedes Classe G rimane una "off-road" dura e pura, con una notevole luce a terra, ridotti sbalzi anteriore e posteriore e una trazione 4x4 che consente di arrampicarsi praticamente ovunque. L’abitacolo, invece, offre sedili ampi e comodi, una strumentazione classica nel look ma assolutamente attuale nelle funzionalità offerte, assieme a una dotazione e a finiture degne delle suv più lussuose. L'ultima serie della G può montare, inserito in un robusto telaio separato dalla carrozzeria, un motore 4.0 V8 a benzina turbocompresso da 421 CV o addirittura 585 CV, oppure un 2.9 turbodiesel a sei cilindri con 286 o 330 cavalli.

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C Coupè

 

E All-Terrain

 

S Cabrio

 

Rispetto alla precedente generazione della Mercedes Classe C Coupé il cambiamento è netto. Ora la carrozzeria è molto più personale, intrigante e si distingue per la parte posteriore particolarmente curata sotto il profilo estetico. Lo spirito, però, resta quello di una coupé da viaggio, quindi confortevole e piuttosto spaziosa (dietro c'è agio per due passeggeri non più alti di 170 cm). Insomma, l'auto non fa rimpiangere la berlina C da cui deriva. I motori sono potenti, brillanti e abbinati a un valido cambio automatico a nove rapporti. Specie se dotata di sospensioni pneumatiche, l'auto è divertente da guidare, molto sicura e la maneggevolezza non delude. I prezzi sono elevati, ma la dotazione di serie è soddisfacente. Tuttavia, la lista degli optional è lunga e farsi prendere la mano è un attimo.

La Mercedes Classe E All-Terrain è una wagon a trazione integrale attrezzata per affrontare senza problemi brevi tratti di fuori strada leggero: le appendici in plastica sulla carrozzeria riparano il corpo vettura dal pietrisco sollevato dalle ruote e dal contatto con arbusti. Una famigliare in “stile suv”, con un aspetto un poco più rustico rispetto al modello da cui deriva. La vettura mostra linee filanti e snelle, anche se non così diverse da quelle della più piccola Mercedes C SW. Le vere novità di questa versione, arrivata a fine febbraio 2017, sono nella meccanica: la trazione integrale 4Matic, il sistema per gestire la modalità di guida (il Dynamic Select) e le sospensioni ad aria (Air Body Control), che permettono di variare l’altezza da terra (dai 12,1 cm della posizione normale ai 15,6 cm di quella per affrontare i terreni difficili). Il Dynamic Select, regolabile su cinque modalità, gestisce vari parametri del motore, del cambio, dello sterzo e del controllo di stabilità, in base alle condizioni del fondo stradale. Comprende inoltre la modalità All-Terrain, che (fino a 35 km/h) mantiene l’assetto sollevato di 2 cm e fornisce una serie di indicazioni utili per la guida in fuoristrada, come l’angolo di sterzata o la bussola. Dentro, la vettura è un salotto, con finiture di qualità elevata (anche nel baule): comodissimo per quattro, mentre il quinto deve fare i conti con l’ingombro del tunnel centrale. Qualche pecca a livello di comandi: il tasto del freno di stazionamento, nascosto nel lato sinistro della plancia, è difficile da raggiungere. 

Derivata dalla Coupé, la Mercedes S Cabrio ne ripropone la linea slanciata (a capote chiusa) e l'abitacolo lussuoso e rifinito con cura certosina.  Alla scocca sono state aggiunti numerosi elementi di rinforzo, sia nella parte inferiore sia dietro i sedili posteriori, così da raggiungere lo stesso livello di rigidità della coupé: rispetto a quest'ultima l'aggravio di peso si è mantenuto sotto i 100 kg grazie all'impiego più esteso di leghe leggere, soprattutto nella coda, totalmente ridisegnata. La capote in tela, costruita in tre strati, si può aprire e chiudere elettricamente in circa 20 secondi, anche in marcia fino a circa 60 km/h di velocità.  Viaggiando a cielo aperto, un'aletta si alza sopra il parabrezza per convogliare l'aria oltre la testa dei passeggeri, mentre un frangivento che fuoriesce dietro i sedili posteriori si occupa di evitare che le correnti vengano risucchiate nell'abitacolo.  Un sistema di climatizzazione provvede, in modo completamente automatico, ad autoregolarsi in ogni condizione, sia a capote aperta sia chiusa. 

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E Cabrio

 

Maybach S

 

La nuova edizione dell’elegante e lussuosa Mercedes Classe E Cabriolet è più lunga di 13 cm rispetto al vecchio modello: l’abitacolo offre maggiore spazio, specie dietro. La classica capote di tela, a comando elettrico, anche chiusa si inserisce bene nella carrozzeria slanciata e muscolosa; grintoso il frontale (fari full led, mascherina prominente e ampie prese d’aria a nido d’ape nel paraurti), sfuggente la parte posteriore, che termina in un accenno di spoiler. Tuttavia, è molto simile a quella della “sorella minore” C Cabrio, più piccola e meno cara: c’è chi potrebbe non gradire, considerando che il prezzo da pagare è parecchio più "salato". L’abitacolo è moderno ed elegante, rifinito con cura anche nei dettagli. Tecnologica la plancia, con il cruscotto digitale di notevole effetto. Alcuni comandi, però, non sono collocati al posto giusto: come in altri modelli della Mercedes, la leva del freno a mano elettronico, a sinistra del volante, non è raggiungibile dai passeggeri e il tasto delle frecce d’emergenza è piccolo e troppo in basso nella consolle. Le poltrone, comode, hanno la seduta ampia e sono regolabili elettricamente. Le sospensioni sono confortevoli, ma adatte alla guida sportiva; preciso e piuttosto diretto lo sterzo.

Il nome Maybach contraddistingue l'allestimento più lussuoso della Classe S, l'"ammiraglia" della Mercedes. Anche la Maybach ha beneficiato degli aggiornamenti della sorella "minore" introdotti a maggio 2017. Uno su tutti, l'adozione di più evoluti sistemi di assistenza alla guida (anche in grado di gestire in modo autonomo lo sterzo per seguire la strada o effettuare un sorpasso). Rivisti anche i motori: i precedenti 4.7 V8 da 455 CV e 6.0 V12 da 530 CV hanno lasciato il posto ai 4.0 V8 con 469 CV e 6.0 V12 con 630 CV. Per il resto la Maybach mantiene le precedenti differenze rispetto alla Classe S, come la maggior lunghezza (546 cm invece di 526 della Classe S Lunga) e le porte posteriori più corte, per non mostrare, una volta aperte, chi siede come passeggero. Trattandosi di una vettura destinata a essere condotta (principalmente) da un autista, l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere il massimo comfort per chi occupa le due poltrone posteriori (anche a scapito del baule, più piccolo di quello già non enorme della Classe S): sono a dir poco sontuose, dotate di funzione massaggio con programma personalizzabile (come quelle davanti) e di ampie regolazioni elettriche (dall’inclinazione dello schienale e del poggiatesta al supporto per le gambe); inoltre, i loro passeggeri dispongono di tavolinetti ripiegabili nel largo tunnel che funge da bracciolo. Eccelsi gli standard qualitativi dell’abitacolo, per il quale la casa parla di “stile artigianale” riferendosi a pellami di qualità pregiata, finemente impunturati e traforati, e a pregevoli finiture in radica che convivono con la tecnologica strumentazione basata su due ampi schermi Lcd.

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