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Fondata nel 2006 a Macchia d'Isernia dall'imprenditore Massimo Di Risio, importa componenti prodotti dalla cinese Chery Automobile e li assembla in Italia. All'inizio, la commercializzazione delle DR (il modello del debutto è stato la DR5, suv imparentato con la Chery Tiggo) è avvenuta in collaborazione con la catena di ipermercati Iper; oggi invece la DR possiede una rete di vendita e assistenza. Tra le prime mosse della dirigenza, la trattativa con Bertone per rilevare l'azienda in difficoltà; la trattativa non è tuttavia andata a buon fine, perché la Bertone viene venduta alla Fiat.
La volontà di crescita si manifesta con l'intenzione di rilevare gli stabilimenti Fiat di Termini Imerese: l'investimento previsto è di 341 milioni di euro per la riqualificazione della fabbrica, a partire dal 2012, e la riassunzione di circa 1500 addetti. All'inizio del 2013, la DR si trova a sostenere e rinegoziare il debito con le banche: la questione legata a Termini Imerese passa in subordine e l'azienda fa richiesta di concordato preventivo, accolta a fine anno dal Tribunale di Isernia, che sancisce l'avvio ufficiale della procedura concorsuale, sia pure di continuità.
La gamma attuale è composta dalla citycar DR Zero con motore 1.0 a benzina, dalla suv DR5 (motori da 1.6 a 2.0, anche a trazione integrale) e dalla CityCross, crossover di piccole dimensioni spinto da un 1.3 a benzina sul quale sono installabili impianti a Gpl o a metano.
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Definita da un frontale moderno e affusolato, la DR 5 è una crossover compatta assemblata in Italia, ma di produzione cinese. Costa poco e ha una dotazione adeguata (include antifurto, "clima” e sensori di parcheggio), se non per gli accessori che migliorano la sicurezza (ha solo due airbag). L’abitacolo è ampio e il baule capiente, ma non nelle versioni a gas (le ingombranti bombole sottraggono una ventina di centimetri in altezza); le plastiche degli interni sono di tipo economico, e la cura negli assemblaggi appena sufficiente. La gamma della DR 5 si basa sulle Evo5, che rispetto ai precedenti modelli sono nuove nel frontale, negli allestimenti (per esempio, hanno la telecamera di retromarcia) e nella plancia, più elegante e moderna. Ma le finiture restano ben poco accurate. A spingere le DR5 c'è un 1.6 a benzina da 126 CV (disponibile anche a Gpl o a metano, con 118 cavalli), abbinato alla sola trazione anteriore; scarse le prestazioni in ripresa e appena sufficiente la guidabilità.
La DR 4 è una crossover dalle linee moderne, con ingombri piuttosto contenuti e un notevole spazio interno. Il modello da cui deriva è la cinese Jac S3; le modifiche apportate dall'italiana DR si limitano a particolari come i paraurti, ma c'è da dire che l'aspetto se ne avvantaggia. Tra i dettagli più caratteristici, citiamo l'abbondante sbalzo anteriore e la forma dei finestrini, con la parte bassa che sale decisa verso la zona posteriore della vettura; stesso andamento presentano le ampie fasce protettive nere che snelliscono un po' le massicce fiancate. La plancia trae spunto dalle più recenti tendenze stilistiche, a partire dallo schermo di 8" a sbalzo del sistema multimediale, che svetta nella parte centrale, o dagli inserti che simulano la fibra di carbonio; alcuni componenti, come il volante o i nitidi comandi del "clima", riprendono invece molto da vicino lo stile delle Opel. La dotazione punta su elementi quasi di lusso (sedili riscaldabili e rivestiti in pelle, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, telecamere con visualizzazione a 360°, "clima" automatico, tetto apribile e persino un misuratore digitale del particolato presente nell'abitacolo) ma è priva di aiuti elettronici alla guida (come la frenata automatica d'emergenza e i sensori dell'angolo cieco dei retrovisori); inoltre, le plastiche e la qualità dei montaggi non paiono essere delle migliori. La DR 4 è spinta da un classico 1.6 a benzina, senza turbo, con 118 CV; volendo, lo si può avere anche con alimentazione a Gpl o a metano.
Derivata direttamente dalla cinese Chery Tiggo 3x (nella fabbrica italiana viene cambiata la mascherina e poco altro) la DR 3 è una crossover compatta dalle linee piuttosto tese e sportiveggianti (può anche avere, a richiesta, i cerchi di 18 pollici). L'abitacolo è spazioso, realizzato con materiali economici ma con qualche tocco grintoso: come la fascia centrale della plancia in simil-fibra di carbonio e l'originale cruscotto esagonale con la lancetta del contagiri che ruota in senso antiorario. Il bagagliaio è discretamente ampio ma ha una forma irregolare e il divano reclinato rimane molto "in piedi". Nel prezzo sono inclusi anche i retrovisori sbrinabili, la telecamera di retromarcia e il tetto apribile elettricamente, ma mancano la regolazione in profondità del volante e qualsiasi genere di aiuto elettronico alla guida. Senza contare che ci sono solo i due airbag frontali. il motore è un 1.5 a benzina dalla buona potenza (106 CV); è disponibile anche nella versione bifuel a Gpl.
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Come tutte le auto della casa molisana, anche la DR 6 è realizzata in Cina e poi modificata nei dettagli presso la sede di Macchia d'Isernia. Questo modello è una crossover media derivata dalla Chery Twiggo 5, e presenta forme moderne e piuttosto elaborate, con molti profili cromati, sportivi cerchi in lega di 18" (di 20" a richiesta) e (sempre optional) verniciatura bicolore con tetto nero. L'interno è molto arioso, la plancia gradevole (seppure non innovativa) e le plastiche hanno una qualità accettabile. La dotazione è buona in rapporto al prezzo (basso): sono di serie il tetto apribile, l'apertura e l'avviamento del motore senza chiave, il "clima" automatico monozona, i sensori di distanza posteriori e la telecamera di retromarcia; il sistema multimediale ha la funzione MirrorLink, per replicare le schermate degli smartphone sul display (di 8") nella plancia, e a richiesta si possono pure avere i rivestimenti in pelle Nabuk con cuciture fatte a mano. Non delle migliori la dotazione di sicurezza: gli airbag sono solo quattro, e non c'è traccia dei più moderni aiuto alla guida (come la frenata automatica di emergenza o il sistema di mantenimenti in corsia). La DR 6 ha la trazione anteriore e un cambio manuale a cinque marce ed è spinta da un 1.5 turbo (a benzina, ma optional anche a Gpl o a metano).
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