0001
0001

(+39) 3487345510

         

info@larentauto.com

 

(+39) 348 7345510

         

 

 

 

whatsapp

​Ricevi la Newsletter

Email: info@larentauto.com


facebook
instagram

©​Larentauto 2023 all rights reserved

thumb-1920-924596

NOLEGGIO LUNGO TERMINE

Citroen 

Come molte altre Case automobilistiche europee, la Citroën porta con sé una data di nascita prossima alla Grande Guerra e il cognome di un genuino visionario della locomozione. Nel 1900 il giovane André Citroën acquisì dal cognato, attivo in Polonia, la licenza di fabbricazione di particolari ingranaggi detti “a doppia elica”, tuttora simbolo dell'azienda francese appartenente al gruppo PSA e alle cui dipendenze lavorano 13.900 persone. Nel giro di un paio d'anni la piccola officina si ingrandì e trasferì a nord di Parigi, mentre nel 1905 venne registrata la ragione sociale di Citroën, Hinstin & Co. Convinto della validità di modelli come la Peugeot Bebè e dei processi di funzionamento delle catene di montaggio americane, l'11 novembre 1918 (giorno dell'armistizio) André Citroën diede il via alla conversione di una fabbrica di granate in atelier automobilistico. Con la consueta tempestività che aveva sempre caratterizzato il fondatore, nel marzo 1919 fu presentata la prima vettura prodotta dal "Double Chevron", ossia la Type A, che ebbe però forti ritardi: il primo esemplare venne venduto soltanto in luglio, ma le basi del futuro erano state lanciate. 

 

Oggi la Citroën può contare su un listino di “piccole”, e non solo, pepatissime vetture come C1, C3, C3 Picasso, C4, C4 Picasso, Grand C4 Picasso, C4 Aircross, C5, C8, DS3, DS4, DS5, Berlingo e C-Zero, ma nella storia non mancano prodotti capaci di inserirsi nella scia del motto aziendale: “créative technologie”: dalla Type C, che negli Anni 20 era “completa” di assistenza tecnica in caso di guasto, servizio di approvvigionamento e fornitura di pezzi di ricambio e dei primi finanziamenti per acquisti rateali, alla 8CV e alla rivoluzionaria Traction Avant (1934), il tutto prima della morte di André e della vendita dell'azienda alla Michelin alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 videro però la luce nuovi prodotti, in particolare la 2CV, che diverrà un best-seller globale e verrà prodotta per 42 anni in quasi 4 milioni di esemplari, motorizzando la Francia rurale. Dopodiché, la storia Citroën racconta l'ingresso nel capitale azionario della Panhard, la sostituzione nel 1955 della Traction Avant con la DS (la prima a racchiudere in sé trazione anteriore, scocca portante, cambio semiautomatico e sospensioni idro-pneumatiche) e l'acquisto della Maserati nel 1968. 

 

Il primo giugno 1974, per ovviare a una lunga serie di errori strategici, compresi i troppi fondi destinati ai progetti GS e CX e l'assenza di un modello per la classe borghese, la Citroën si fonderà con la Peugeot e inizierà un'avventura in simbiosi, tecnica e progettuale, che la vedrà realizzare macchine di buon impatto sul pubblico: LN, Talbot Samba, BX, AX e AX Sport, Evasion, Berlingo, ZX (primo vero modello di fascia media), Saxo e Saxo VTS, Visa e Xsara SW. Nel nuovo millennio, oltre all'arrivo della berlina C5 nel segmento D, la C3 sarà un'utilitaria di dimensioni generose, la C2 la sua versione compatta e la C4 la segmento C del lotto. Ultime ad arrivare, l'ammiraglia C6, raffinata berlina lunga quasi 5 metri, la C1, posta al di sotto della C2, e il SUV denominato C-Crosser. L'attività sportiva, all'inizio osteggiata dallo stesso André Citroën e poi entrata nel patrimonio genetico della “Doppia Elica”, si incentrò sui rally iridati, la Parigi-Dakar e i trofei monomarca nazionali.

citroen-logo-4cb5724b51-seeklogo.com
citroen18c4cactusshinesu1fblowaggressiveemeraude-blue-pearl
citroen-c3-e1569319035181
citroen-c1-lease-deals-photo

C 3

C 1

C 4 Cactus

La Citroën C1 è una citycar, a tre o a cinque porte, molto compatta e personale: è soprattutto il frontale, dominato dai grandi fari ovali, a differenziarla dalle “cugine” Toyota Aygo e Peugeot 108 (con cui condivide la base tecnica, gran parte dei componenti e lo stabilimento di produzione). Riuscite la vista laterale, specie nel caso delle versioni più ricche che montano cerchi di 15” anziché di 14”, e la coda, con portellone tutto in vetro e fanali arrotondati. Altrettanto originale è l’abitacolo, sufficientemente ampio anche nella zona posteriore (i posti totali sono quattro) e dotabile di dispositivi all’ultimo grido, come il Touch Pad di 7 pollici che permette di gestire direttamente le app dello smartphone; accettabili le finiture, minuscolo il bagagliaio. Lunga solo 347 cm e anche piuttosto stretta (163 cm), questa "piccolina" trova parcheggio facilmente; peccato che il diametro di sterzata sia ampio. Non male il comportamento anche fuori città; stabilità e tenuta di strada sono abbastanza buone, considerando il tipo di vettura. Il motore 1.0 che spinge la Citroën C1 è un tre cilindri a benzina con distribuzione a fasatura variabile, prodotto dalla Toyota. Pur essendo piuttosto rumoroso, ha un discreto brio in accelerazione e consuma pochissimo (guidando normalmente, si sta attrono ai 20 km/litro). 

La Citroën C3 è passata dalla linea "a ovetto" dei modelli precedenti a forme più decise, moderne e filanti: l'auto è più lunga (di 6 cm), larga e bassa, e ha il tipico frontale dei modelli più recenti della casa francese, con le luci su tre livelli e la mascherina posta in alto e molto sottile. Numerose le possibilità di personalizzazione, che consentono di crearsi una vettura quasi "unica" e che soddisfi i propri gusti: si ottiene un'utilitaria sobria ed elegante scegliendola in tinta unita, oppure più vivace e "frizzante" con il tetto in colore a contrasto (bianco, rosso o nero) e le ampie fasce in plastica scura (Airbump) nelle portiere. Stesso discorso per gli interni, dove tessuti di diversi colori e trame possono rivestire i morbidi (e comodi) sedili, oltre alla fascia centrale della plancia e ai braccioli nelle portiere; ne risulta uno stile gradevole, che rende l'abitacolo "caldo" e accogliente (anche se le plastiche sono di tipo economico). Gli allestimenti più costosi hanno un display a sfioramento di 7" dal quale si comanda l'impianto multimediale e anche il "clima"; quest'ultima è una complicazione che distrae dalla strada (anche perché lo schermo è posto troppo in basso). Quanto allo spazio, è buono per le persone e discreto per i bagagli; non delle migliori l'accessibilità al vano posteriore. La parte meccanica della Citroën C3 deriva da quella del modello precedente, ma con modifiche sostanziali (nuovi lo sterzo e l'assale posteriore, mentre molle e ammortizzatori sono meno soffici). La guida è quindi di buon livello (l'auto cambia rapidamente traiettoria e ha uno sterzo leggero e preciso), ma la dote più evidente è il comfort sullo sconnesso. L'auto è anche silenziosa, ma i tre cilindri a benzina lasciano filtrare qualche vibrazione ai regimi più bassi. Non un granché le prestazioni della 1.2 con 83 CV, mentre la 1.2 turbo da 110 cavalli e la diesel da 102 (che, però, è piuttosto rumorosa) abbinano un gradevole brio a consumi contenuti. Tra la particolarità della C3, citiamo la telecamera optio   nal dietro il parabrezza che monitora costantemente la strada e consente di realizzare video e scattare fotografie, scaricabili poi in uno smartphone.                   

La Citroën C4 Cactus è stata aggiornata a inizio 2018: ora è meno vistosa, perché gli esclusivi e appariscenti paracolpi posti a riparo di muso, coda e fiancate sono stati molto rimpiccioliti. Lunga 417 cm, questa cinque porte nasce sul pianale della vecchia e più piccola C3 opportunamente modificato e offre un abitacolo spazioso, con sedili dall'imbottitura molto morbida; notevole anche la capacità del baule, che però non è di facile accesso (la soglia di carico dista ben 80 cm da terra). All'originale cruscotto tutto digitale (povero di informazioni) fa da contrappunto il display tattile centrale di 7 pollici, dal quale si controllano le principali funzioni di bordo (incluso il "clima", cosa che non ne facilita l'azionamento); lo stile è moderno e il cassetto nella plancia molto capiente, ma le plastiche sono tutte economiche. La principale novità tecnica riguarda l'adozione di nuovi ammortizzatori, con smorzatori interni supplementari. Ne deriva un ottimo comfort sullo sconnesso, abbinato però a un rollio e a un beccheggio superiori alla media; meglio andare tranquilli, anche se l'aderenza è buona e i motori tutti vivaci. Bene anche i cambi, sia il manuale sia l'automatico.

citron1229120191017151043
citroen-c4-spacetourer-lease-deals-photo
citroen19berlingomfeelmp3bangularfront

C 4 Space Tourer

Berlingo

Grand C 4 Space Tourer

È una pratica multispazio, giunta ormai alla terza generazione. Rispetto al modello precedente, la linea è assai più moderna e innovativa, e possiede i tratti distintivi ormai tipici della casa francese: le luci su tre livelli, con la sottile mascherina, e le pratiche protezioni in gomma nella parte bassa delle portiere (gli Airbump). La Citroën Berlingo è proposta in versione “corta” (440 cm) e “lunga” (475 cm) e si possono avere anche i sette posti: i due sedili della terza fila sono amovibili (nella Berlingo “lunga”, sono anche scorrevoli). È disponibile con un 1.5 a gasolio in due livelli di potenza (102 o 131 CV, quest’ultimo anche in abbinamento al cambio automatico a 8 marce) e un 1.2 turbo a benzina con tre cilindri, anch'esso declinato in due potenze: 110 CV e 131 CV. Le sospensioni morbide della Citroën Berlingo isolano davvero bene dalle buche, ma il coricamento della carrozzeria in curva è piuttosto evidente: non si è invitati a una guida “allegra” tra le curve, anche se il comportamento resta progressivo e prevedibile. A bordo si apprezzano la posizione di guida alta e "automobilistica" (nella vecchia Berlingo, invece, il volante era parecchio inclinato in avanti). L’abitacolo è luminoso e c’è una grande abbondanza di centimetri anche per chi siede dietro (alle tre poltroncine indipendenti della seconda fila, comode ma con la seduta un po' corta, che non sostiene bene le cosce, si accede facilmente tramite le porte scorrevoli). Gli interni della Citroën Berlingo sono gradevoli e moderni, anche se le plastiche tutte rigide e alcuni accoppiamenti non proprio precisi fanno capire che si è a bordo di una multispazio che punta prima di tutto sulla praticità. Tanti i portaoggetti (se ne contano 28, per una capacità complessiva di 186 litri); tuttavia, i braccioli nelle porte dietro sono davvero “risicati”. Il vano di carico è molto grande e di forma regolare. La Berlingo può contare, di serie, su sistemi di aiuto alla guida come il riconoscimento dei cartelli stradali, l’avviso di involontario cambio di corsia e la frenata automatica d’emergenza.

Cambia solo il nome (da Picasso a SpaceTourer) per questa comoda monovolume, aggiornata nei dettagli (paraurti e qualche rivestimento interno) nel 2016, che continua a distinguersi per soluzioni originali: sia per quanto riguarda l’estetica – soprattutto nel frontale, con le luci diurne orizzontali che “prolungano” idealmente la sottile mascherina – sia nell’abitacolo. Quest'ultimo è luminoso (grazie anche all'enorme parabrezza panoramico) e vanta una strumentazione tutta digitale (basata su un display di 12”) con funzioni personalizzabili, e uno schermo a sfioramento di 7” dal quale si gestiscono le principali funzioni di bordo, come il “clima”. Molte sono le soluzioni pratiche, quali le tre poltrone posteriori singole e scorrevoli (che permettono di modulare il baule fra i 537 e i 630 litri) o i tavolini a scomparsa negli schienali delle poltrone. Maneggevole e soprattutto comoda, la Citroën C4 SpaceTourer si può avere con un tre cilindri a benzina da 131 CV e con quattro cilindri diesel di pari potenza. 

La Citroën Grand C4 SpaceTourer è la variante più grande e anche a sette posti della C4 SpaceTourer (che, invece, ospita al massimo cinque persone). I due modelli condividono la parte anteriore della carrozzeria, la meccanica e la plancia. Ma la Grand C4 SpaceTourer è di 16 cm più lunga (per un totale di 460), ha il passo portato a 284 cm (cinque in più) e una diversa zona posteriore, con porte ampliate e un portellone più verticale, che incorpora i fanali "a C". Di conseguenza, offre più spazio per i passeggeri della seconda fila di sedili (che, come nella variante a cinque posti, sono scorrevoli) e per i bagagli, ovviamente a patto che non sia in uso la coppia di strapuntini (non comodissimi) estraibili dal fondo del baule. Anche il ponte di comando riprende quello della sorella “corta”, a cominciare dalla plancia con due display centrali; più in alto c'è quello di 12”, personalizzabile nell’aspetto e nelle funzioni, che fa da cruscotto. Più sotto c'è uno schermo a sfioramento di 7”, dedicato alle funzioni di bordo e alla navigazione. La dotazione di serie comprende il “clima” automatico bizona e i sensori di distanza posteriori anche per l’allestimento “base” Live (che però fa pagare a parte i cerchi in lega e i sedili per il sesto e il settimo posto), mentre i ricchi Feel e Shine offrono pure il navigatore. 

noleggio-citroen-c5-aircross-10174
citroen18c3aircrossshinesu1blowaggressive-1

C 5 Aircross

C 3 Aircross

È una crossover personale e spaziosa basata sull'utilitaria C3, rispetto alla quale è 16 cm più lunga. Per versatilità, la C3 Aircross rivaleggia con le monovolume: non mancano (di serie o a pagamento) il divano scorrevole e con inclinazione regolabile dello schienale, il sedile destro che si abbatte per caricare oggetti lunghi fino a 240 cm e il fondo del bagagliaio ad altezza variabile. Ben molleggiata, ha interni originali e con numerose possibilità di personalizzazione (come gli adesivi "a veneziana" sui vetri dietro le porte posteriori).

La Citroën C5 Aircross è una crossover medio-grande dalle forme personali e sbarazzine, perfettamente in linea con le altre vetture della casa francese. Gli interni sono semplici, moderni (il cruscotto è interamente digitale) e particolarmente spaziosi e pratici: dietro, invece del divano, ci sono tre comodi sedili scorrevoli e il pavimento è piatto, senza l'ingombrante tunnel centrale. Di discreta qualità i materiali utilizzati per i rivestimenti, tanti i portaoggetti e morbidi i sedili. Il baule è un punto di forza, perché molto ampio: arriva a 720 litri spostando in avanti i tre sedili e posizionando in basso il pianale ad altezza variabile; si può avere anche il portellone (grande) con apertura e chiusura a comando elettrico. Le C5 Aircross sono tutte a trazione anteriore, ma come optional si può avere il sistema elettronico Grip Control, che consente di variare la risposta di motore, freni e controllo della trazione in base al tipo di fondo, per avere un po' più di "grip" sulle neve e sul fango; i motori (tutti turbo e moderni) sono a benzina e a gasolio, e non manca una versione ibrida ricaricabile, per 224 cavalli complessivi (e con un'autonomia dichiarata a emissioni zero pari a circa 50 km). Il comfort è molto buono: le sospensioni sono morbide, lo sterzo è leggerissimo e l'insonorizzazione curata; non è, però, un'auto molto adatta alla guida sportiva. 

548a7fdd830efd28744ea5bedf73697df6ae41

Trova la tua nuova auto tra le tue marche preferite e richiedi un preventivo adeguato alle tue esigenze

548a7fdd830efd28744ea5bedf73697df6ae41124754952-be0b2a98-3f71-45e5-85cb-dbcf69e9d3ae667907-16x9-md1279379-ewao36hk8l667091-5x2-lgc3-aircross-puretech-82-feel-promozione-offerta1754740413_citroen-c4-cactus-brasil2.57dddd10ed1ea274d17650ba50487764citroen-c1-airscape-cinque-portecarpixel.net-2014-citroen-c1-airscape-5-door-uk-11269-hdc5_aircross-1024x54917-citroen-interni-c3-feel-verde-km0-anteriore-1799x1199suv-citroen-c5-aircross-ideale-per-soddisfare-anche-le-esigenze-di-un-campione101038309--7572cd59-96aa-454d-89bb-12341c99b310